L'attaccante nerazzurro non è ancora riuscito a fare gol al Milan: "È un pensiero che non mi preoccupa, ma segnare mi darebbe grande soddisfazione". Sulle polemiche attorno a Gagliardini: "Mio figlio mi aveva chiesto di andare allo Stadium, gli ho detto no. Meno male!". Sabato il derby in diretta su Sky Sport alle 12.30, con prepartita dalle 11.30
Il derby è alle porte, Mauro Icardi è chiamato a rispondere. L’attaccante argentino così come la sua Inter, reduce da due sconfitte consecutive, che hanno permesso ai rossoneri il sorpasso in classifica. “Abbiamo rivisto gli errori delle ultime due, stiamo lavorando per il nostro presente e per il futuro”, ha detto in conferenza stampa. “Crotone è ormai il passato, dobbiamo lasciarci quella gara alle spalle: ora abbiamo partite importanti davanti. Messaggio ai tifosi? Promesse non ne faccio, come ho detto dopo la Samp penso che il lavoro di 5-6 mesi non si possa cancellare per due partite sbagliate. Credo che si veda sul campo quello che vogliamo e abbiamo fatto da quando Pioli è qua”. Sulle parole di Ausilio: “Niente non mi è piaciuto. Penso che il direttore sportivo debba sempre cercare di motivare la squadra, per quello ha questo ruolo. In quel momento lui ha risposto così e noi dobbiamo fare bene per tutta la nostra gente. Il discorso di Ausilio è finito lì, il Crotone è passato e guardiamo alle prossime sette”. Tornando alla gara giocata in Calabria: “Non abbiamo avuto un buon atteggiamento a Crotone, ma nessuno si aspettava questa reazione negativa della squadra. Non mi arrabbio solo io, lo abbiamo fatto tutti: non è una cosa che un gruppo deve fare. In questi cinque mesi comunque si è visto il lavoro che abbiamo svolto: non è stata una partita da Inter”.
"Mai gol al Milan? Non mi preoccupa"
Tempo di derby. Al Milan Icardi non ha segnato ancora nessun gol: “L’ho già detto all’andata: non è un pensiero che mi preoccupa, però certamente per me che sono il capitano sarebbe una cosa che mi darebbe soddisfazione. Vorrei farlo”. Sulla nazionale: “Lavoro qua per arrivare lì, per me sarebbe un premio. Bauza mi voleva chiamare, me lo ha detto anche Zanetti. Vedremo ora chi sarà il nuovo allenatore”. Sulla vicenda Maxi Lopez: “Si sono dette tante cose che non c’entrano niente con me e la mia famiglia, al di là di quello sono tranquillo. La mia vita privata ora non c’entra, c’è una partita importantissima da giocare come il derby. Penso che sia una casualità che segno di più a San Siro che fuori casa, non ho mai guardato questo aspetto e non ho mai analizzato i numeri del passato. È chiaro che in casa mi trovo meglio con la mia gente, l’importante resta comunque vincere”. Suso all’andata aveva detto che, in caso di doppietta, sarebbe tornato a casa a piedi. E così è stato… “Non posso promettere niente, sarà bello e importante se riuscissi a segnare”, ha continuato Icardi. Che ha avuto una media realizzativa più alta a inizio stagione: “Mah, sono lì a quattro gol dalla testa della classifica capocannonieri. Il mio dovere è fare gol e fino a oggi ne ho fatti 20. Non abbiamo cambiato modo di giocare, non ci sono motivi: è stata una stagione molto positiva, all’inizio ho fatti tanti gol, ora mi mancano un po’ ma è chiaro che non si può segnare sempre. Ci sta questa situazione, ma mi sento molto regolare e qui all’Inter ho sempre segnato con continuità. Questo mi rende contento”. Sulla vicenda Gagliardini, beccato sugli spalti dello Stadium durante Juve-Barcellona: “Sono i giornalisti che a volte fanno troppo rumore. Roberto è andato a vedere un quarto di finale di Champions League, una partita molto bella. Vedere giocare il Barcellona non capita tutti i giorni ed essendo qua vicino è andato. Anche mio figlio me l’ha chiesto, gli ho detto no e, alla luce delle critiche, meno male! (ride)”.