Allegri: "Pescara trappola, Dybala come Neymar"
Serie ACosì l'allenatore alla vigilia della gara con la squadra di Zeman: "Affrontiamo una formazione che attacca e dovremo stare attenti. In porta ci sarà Neto, davanti Higuain, Mandzukic e Dybala; dubbio Cuadrado. Dovremo mantenere i piedi per terra dopo la vittoria sul Barça ed essere lucidi"
Dopo la magica notte contro il Barcellona e prima del match di ritorno al Camp Nou, la Juventus torna in campo per affrontare il Pescara in campionato. Una gara molto importate per mantenere invariate le distanze sulla Roma - che insegue a sei punti di distanza - e per arrivare con il giusto stato d'animo alla partita in Catalogna di mercoledì serà. Così, alla vigilia della sfida contro la squadra di Zeman, il tecnico bianconero ha presentato la sfida in Abruzzo: "Voglio innanzitutto salutare e ringraziare il presidente Berlusconi e Adriano Galliani per la ossibilità che mi hanno dato di vivere il Milan. Mancheranno al calcio italiano, hanno fatto la storia".
Le possibili scelte
La gara di domani vale tre punti e c'è già un precedeente che vede la Juve prendere una bella batosta. La partita più importante è sempre quella successiva. Affrontiamo una squadra che corre, sta bene fisicamente e vuole sempre dare schiaffi all'avversario. Gioca Neto, davanti presenti Dybala, Mandzukic e Higuain. Ho un dubbio tra Cuadrado e Lemina. Ho un dubbio tra Benatia e Rugani, Barzagli gioca. Out Khedira, altri riposeranno. Dovremo dimostrare che nonostante i cambi vorremo ottenere i tre punti e far vedere lucidità e tecnica. Kean non sta ancora bene e non sarà a disposizione, potrà anche cambiare qualcos a partita in corso. Per quanto riguarda il rinnovo di Dybala posso dire che mi fanno piacere le parole che ha speso per me, ma i meriti sono tutti suoi. Diventerà una delle stelle mondiali del futuro, così come Neymar".
Sulla gara di domani e sulle insidie
Quando Allegri affrontò la Juventus con il Pescara, per i bianconeri non fu una bella giornata: "Nel 1993 feci uno o due gol, anche se eravamo già retrocessi riuscimmo a fare una grande prestazione. Queste partite sono trappole se le affronti nel modo sbagliato, ma noi ci siamo allenati bene. Quando si gioca alle 15 diventa un altro sport; non è un problema, ma bisogna essere bravi. Ci vuole più tecnica e meno corsa. L'annata comunque è ancora lunga, il 4-2-3-1 ha portato entusiasmo. La scelta tattica dopo Firenze fu fatta per questo motivo e per fare esprimere al massimo le pontenzialità dei ragazzi. Quando i ragazzi sono così bravi e disponibili, con valori morali, i risultati arrivano".
Sul Barcellona
Tornando poi a parlare del successo in Champions League, Massimiliano Allegri aggiunge: "I commenti dopo il 3-0 al Barcellona ovviamente fanno piacere, però ci vuole sempre equilibrio. Non serve deprimersi quando le cose non vanno bene né esaltarsi quando funzionano: manca ancora il match di ritorno e dobbiamo tenere i piedi per terra. L'esaltazione è pericolosa, al Camp Nou dovremo fare ancora meglio. Un conto è l'entusiasmo, altro l'esaltazione. L'equilibrio è la forza di una grande squadra", ha concluso l'allenatore.