L’ex calciatore del Milan commenta i cori razzisti contro Muntari: "Sono triste per Sulley. La responsabilità è di tutti, anche degli arbitri. C’è tanta rabbia...". Muntari, danno e beffa: espulso per doppia ammonizione, sarà squalificato
"Non ho visto quello che è successo, ma molto persone mi hanno detto che era una situazione molto critica, se pensiamo che ancora succedono queste cose… Sono anche un po' triste e capisco Sulley. La gente deve capire che Muntari è una persona splendida, che vuole vincere sempre: per questo sono rimasto un po' scioccato a sapere che è arrivato alla decisione di lasciare il campo", parla così Kevin Prince Boateng, calciatore del Las Palmas, ai microfoni di Sky Sport 24 in merito agli episodi di razzismo di cui è stato vittima il suo ex compagno di squadra ai tempi del Milan Sulley Muntari nel corso della gara tra Pescara e Cagliari. "C’era anche un bambino che intonava quei cori senza che i genitori dicessero nulla? Io non ho visto, però mi fido della parole di Sulley che è un mio grande amico. Questa è una cosa molto triste, se lasciamo andare queste cose senza fare nulla è davvero grave", ha proseguito Boateng.
"Gli arbitri hanno la responsabilità di gestire tutto lo stadio"
"Responsabilità degli arbitri? Sicuramente sì, anche a me successe la stessa cosa: io parlai con l’arbitro, ma lui non fece nulla. Un arbitro non è solo in campo per fischiare, ma per gestire tutto lo stadio. I ricordi dell’episodio che riguardò me durante l’amichevole tra Milan e Pro Patria? Difficile spiegare quelle emozioni, ero sicuramente arrabbiato e triste. C’è tanta rabbia perché ancora si chiudono gli occhi davanti a queste cose”, le parole di Boateng a Sky Sport 24. L’ex calciatore del Milan ha poi aggiunto: "Io penso che sia molto difficile non avere più questi cori razzisti. La FIFA, la UEFA, gli arbitri che devono avere più forza: la responsabilità è di tutti. Non è giusto che un giocatore debba lasciare il campo per mandare un segnale forte, quando lui in realtà è lì solo per fare il suo lavoro. Dobbiamo fare tutti di più come esseri umani contro queste cose. In Spagna non mi è mai capitato nulla del genere in 10 mesi che sono qui. So come si sente in questo momento Sulley, se ha bisogno io ci sono: ha anche preso un cartellino giallo… Magari, come è successo a me, ha bisogno di un po' di tempo per stare da solo", ha concluso Boateng.
Muntari squalificato
Muntari è stato ammonito per uscita non autorizzata dal campo. Provvedimento comunicato alla fine della partita al capitano Memushai. Il ghanese risulta dunque espulso per doppia ammonizione e quindi verrà automaticamente squalificato dal giudice sportivo.
I precedenti
Il primo precedente in Italia risale al 30 novembre 2005, quanto durante un Messina-Inter, Marc Zoro, difensore della formazione siciliana, prende la palla in mano e interrompe la gara minacciando di abbandonare il campo dopo gli insulti razzisti arrivati dallo spicchio di tifosi nerazzurri: solo la mediazione di Martens e Adriano riuscì a far riprendere regolarmente la partita.
Sorte simile per Mario Balotelli, vittima di ululati razzisti per ben due volte: la prima a Verona quando indossava la maglia dell’Inter, poi durante un Milan-Roma a San Siro. Altro caso simile quello che vide come protagonista Eto’o durante un Cagliari-Inter.
Fino ad arrivare all’ormai famosa vicenda Boateng, con l’allora calciatore del Milan che – dopo i continui cori razzisti a lui rivolti durante l’amichevole a Busto Arsizio contro la Pro Patria nel gennaio del 2013 - scagliò la palla verso la tribuna e se ne andò.