Contro il Genoa si chiuderà l'era Spalletti, la Roma ripartirà da Eusebio Di Francesco. Decisione presa dal nuovo ds Monchi: dell'attuale allenatore del Sassuolo piacciono la tipologia di calcio, la capacità di lavorare con i giovani e la conoscenza del campionato italiano
Secondo posto ancora da conquistare, con la partita di domenica contro il Genoa che sarà decisiva. La Roma, però, è già proiettata al futuro. Che sarà, come ormai già certo, senza Luciano Spalletti in panchina. Per la successione è stato scelto Eusebio Di Francesco, che quindi interromperà al termine di questo campionato la sua avventura al Sassuolo per giocarsi una grande chance in giallorosso. Una decisione presa dallo stesso Monchi, responsabile al 100% della direzione sportiva: l’ultima parola ovviamente tocca a lui. C’è stato un confronto con chi, all’interno della società, conosce meglio il calcio italiano: in particolar modo Franco Baldini, consulente del presidente Pallotta. Ma perché Monchi ha scelto proprio Eusebio Di Francesco per il dopo Spalletti?
1. Calcio offensivo
Innanzitutto piace lo stile di gioco dell’attuale allenatore del Sassuolo. Di Francesco attua un calcio offensivo con il suo 4-3-3, cercando sempre la giocata in verticale per attaccare la porta. Un gioco di personalità, che non aspetta le mosse degli avversari. Questo, in un certo qual modo, è l’aspetto principale che ha portato a questa scelta da parte di Monchi.
2. Valorizzazione dei giovani
In secondo luogo, Di Francesco ha convinto la dirigenza giallorossa anche per la sua capacità di far rendere i calciatori più giovani. Aspetto fondamentale, considerato che Pallotta ha chiesto a Monchi di lavorare con tanti ragazzi per ridurre anche il monte ingaggi. In questi anni al Sassuolo, Di Francesco ha fatto crescere tanti giovani, tra i quali molti provenienti proprio dalla Roma, che ha avuto quindi modo di osservarlo spesso.
3. Conoscenza del calcio italiano
Il terzo motivo, ma non meno importante, riguarda il passato di Di Francesco. L’allenatore del Sassuolo è cresciuto in provincia, ha fatto la cosiddetta 'gavetta'. Viene da quelle piazze minori che hanno rappresentato il perfetto trampolino di lancio per quelli che, attualmente, sono i migliori allenatore del calcio italiano. Basti pensare ai primi tre della classifica della Serie A: Allegri, Spalletti e Sarri, tutti cresciuti in provincia. Questo rappresenta un valore aggiunto per Di Francesco che quindi, dopo gli anni al Sassuolo, sembra finalmente pronto per il salto di qualità alla Roma.