Dal suo sogno futuro: "Mi piacerebbe essere allenato dallo 'Special One", al ritiro del capitano giallorosso: "Posso solo dire che è una leggenda". Poi una battuta su Balotelli, che conosce bene: "Doveva essere più furbo"
Dalla voglia di giocare un giorno per Mourinho, al numero nove al mondo che ritiene più forte (Ibrahimovic). Dall’ultima partita di Francesco Totti, all’importanza di Luciano Spalletti per il suo gioco, fino a Mario Balotelli: “Un bravo ragazzo. Se fosse stato un po’ più furbo in alcune situazioni, avrebbe potuto fare molto meglio in carriera”. Edin Dzeko si racconta ai microfoni di Sky: sabato 27 maggio alle 23 su Sky Sport 1 HD torna l’appuntamento con “I Signori del calcio”, che sarà disponibile anche su Sky On Demand.
La vittoria contro la Juve
I giallorossi hanno battuto da poco la squadra di Allegri, rinviando la festa bianconera a domenica scorsa. "Non avevamo molto tifo a inizio stagione. Ovviamente - ha detto Dzeko - uno stadio così grande come l’Olimpico è più bello quando è pieno. L’abbiamo visto contro la Juve e vorrei che ogni partita fosse così, perché per noi giocatori in campo è molto più facile quando i tifosi ci sostengono fino in fondo".
Totti non ha festeggiato…
"Siamo persone diverse e Totti è una leggenda della Roma. Questa è l’unica cosa che si può dire su di lui. Come giocatore è una leggenda in tutto il mondo, come persona l’ho conosciuto ed è un ragazzo davvero gentile. È Francesco Totti, quello che gli succede in campo è sempre vissuto con grande emozione". Edin Dzeko ha battuto il suo record di reti in stagione: "Ogni attaccante vuole segnare il maggior numero di gol possibili. La mia prima stagione non è stata molto buona, ma abbiamo già parlato abbastanza della mia prima stagione. Me la ricordano tutti e io voglio solo concentrarmi sul futuro, come ho fatto quest’anno. Ovviamente aver segnato così tanti gol è un risultato fantastico per me. Tutti questi gol non sarebbero stati possibili senza la squadra e tutti i giocatori che mi hanno dato così tanti assist perfetti".
L’importanza di Spalletti per Spalletti
"E’ stato molto importante. Lui vuole giocare un calcio offensivo e mi ha insegnato cose nuove, come attaccare sempre lo spazio, perché in Italia è più difficile: i difensori giocano più stretto e stanno più indietro che in Germania o in Inghilterra. Qui si difende meglio. Se vai incontro alla palla e non verso la porta è difficile segnare. Ovviamente è stata una persona fondamentale per il mio successo".
Il giudizio su Balotelli
Con Super Mario ha giocato al City insieme. Edin Dzeko ha parlato anche di Mario Balotelli: "E’ un bravo ragazzo. Lo conosco meglio dei giornali. Abbiamo giocato insieme tre anni. È un ragazzo gentile, una brava persona. Penso che avrebbe potuto ottenere di più dalla sua carriera. Non molti giocatori hanno il suo talento. In alcune situazioni, però, poteva essere più furbo e non lasciare che la gente attorno a lui gli rovinasse la vita e la carriera. Se fosse stato un po’ più furbo in alcune situazioni avrebbe potuto fare molto meglio in carriera".
Mourinho il sogno
Dzeko ha un sogno: in futuro vuol giocare per José Mourinho: "Una volta ho detto che mi piacerebbe giocare per lui. In Inghilterra lo chiamavano "Special One". È speciale, ha vinto così tanti trofei con squadre diverse. Ho sentito molto di lui da altri giocatori che hanno giocato per lui e tutti dicono cose belle di lui". Inevitabile poi un cenno alla sua infanzia ai tempi della guerra in Bosnia: "Non vorrei che nessuno debba vedere una cosa del genere. Quando crescerà racconterò molte cose a mia figlia, anche della guerra. Penso che un’infanzia difficile mi abbia reso l’uomo che sono oggi, molto più forte". E il numero 9 più forte del mondo, per Edin Dzeko? "Tolti Messi e Ronaldo che sono speciali, Ibra. Negli ultimi dieci anni è stato il numero 9 più forte".