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Monchi dice tutto: "Io, Totti, la Roma. Scudetto? Gennaio? Non prendiamo nessuno"

Serie A
Ramon Monchi, ds della Roma (Getty)

Il ds dei giallorossi si racconta sulla Gazzetta: "Io e Francesco ci troviamo. E ha fatto più lui di me. Dall’1 al 10 alla nostra relazione do un 11. Gennaio? Non prendiamo nessuno. In futuro potremmo vendere altri giocatori..."

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"Sono qui per vincere, non per vendere fumo". Monchi è stato chiaro come sempre, anche sull'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Lui, i suoi obiettivi, il suo rapporto con Totti: "Io e Francesco ci troviamo, ha fatto più lui di me. Dall'1 al 10 alla nostra relazione do... 11!". Monchi parla così, tra l'obiettivo Scudetto - "dobbiamo provarci" - e la sua Roma. 

"Scudetto? Abbiamo il dovere di provarci"

Non siamo i favoriti, ma abbiamo il dovere di provarci. Siamo partiti in svantaggio ma pian piano stiamo arrivando al livello di Napoli, Juventus e Inter. Siamo in costruzione, ma alla fine dell’opera l’edificio sarà bello". E ancora: "Sapevamo che sarebbe stato un anno particolare. Tanta gente nuova, compreso un ds non italiano. La prospettiva era complicata, ora possiamo essere molto contenti. Però bisogna essere ambiziosi e pretendere di più. Bisogna trovare la stabilità interna, economica e sportiva, per non dover vendere giocatori, e quella esterna: aspirare a essere una squadra d’élite con continuità, in Italia e in Europa. Diciamo che l’Atletico Madrid è un bello specchio. Può essere che si debba continuare a vendere giocatori, ma senza aver paura: come mi è successo a Siviglia le vendite, se ci saranno, dovranno essere fatte per consolidare la posizione, non per minarla". Sui sostenitori della Roma, sempre in prima fila: "I tifosi ci devono seguire, ma lo faranno solo se otterremo dei risultati: non vanno allo stadio per applaudire un bilancio. Se chiudo con un attivo di 45 milioni ma non ho vinto nulla, il tifoso non è contento. E io sono qui per vincere...".

"Totti? Ha fatto più lui di me"

"Con lui ho un rapporto che all’inizio non avrei mai immaginato potesse essere così stretto, soprattutto considerando che non sono venuto a regalargli una macchina ma a dirgli "arrivederci e grazie". Poteva succedere di tutto, è andata benissimo. E ha fatto più lui di me. Dall’1 al 10 alla nostra relazione do un 11. Ho trovato una persona vicina, affettuosa. Dopo 27 anni sulla stessa strada non è facile cambiarla. Il club è stato intelligente nel dargli spazio e tempo necessari. Totti poteva impuntarsi, invece ha capito e accettato". Un commento su Di Francesco: "Ci sono persone che non riesci mai a inquadrare e altre che capisci subito. Eusebio fa parte della seconda categoria: è uno che non si nasconde mai. Non mi ha mai venduto cose che non mi poteva dare. Sottolineo tre qualità: la conoscenza della Roma, l’intensità nel lavoro, lo sguardo sempre dritto negli occhi. Se deve dire una cosa negativa a un giocatore la dice".

"Niente acquisti a gennaio"

A gennaio non faremo niente. I nostri acquisti devono essere i miglioramenti di Defrel e Ünder, l’arrivo di Schick, il ritorno di Emerson". E infine: "Volevamo un esterno mancino per sostituire Salah. Abbiamo puntato tutto su Mahrez, che non è venuto perché non lo volevano vendere. Non era una scusa mia, hanno detto no anche al Barcellona. Saltato Mahrez ci siamo detti: “Meglio prendere un esterno mancino a qualsiasi costo, anche se non siamo convinti e abbiamo soluzioni interne, o provare a prendere Schick che non è il profilo esatto che cerchiamo ma è un investimento per il club?”. Rinunciare a Schick per mere questioni tattiche - conclude Monchi - sarebbe stato un errore. Un ds deve essere a metà tra tecnico e club".