Sorpresa Juve: nonostante la difesa è la miglior partenza di Allegri
Serie ADifesa meno solida e un Napoli da record. La Juventus potrebbe sembrare meno dominante rispetto agli anni passati, eppure con Allegri in panchina non era mai partita così forte in Serie A
Massimiliano Allegri ha superato se stesso. Difficile, forse quasi impossibile, da ipotizzare dopo i tre campionati vinti consecutivamente. Ma fatto sta che l'allenatore livornese della Juventus in questa stagione è già riuscito, per il momento, a fare meglio di qualsiasi sua precedente versione bianconera. Questione di numeri, vittorie, gol e punti in classifica, che dopo 12 giornate issano la Juve versione 2017-18 al primo posto di quelle allenate nelle tre stagioni appena terminate. Ma che, paradossalmente, lo relegano al secondo posto in classifica. Merito e colpa del Napoli, che in queste prime 12 giornate ha tenuto un ritmo che nessuno mai era riuscito a sostenere. Ma vediamo nel dettaglio come erano stati gli avvii di Allegri nei campionato passati alla guida della Vecchia Signora.
All’esordio con i bianconeri, nel 2014-2015, l’allenatore toscano dopo 12 giornate di A era 1° con 31 punti, 28 gol fatti e solo 4 subiti. La Roma, seconda, seguiva a 3 lunghezze (e avrebbe finito il campionato seconda staccata di 17). L'anno successivo, quello della partenza lenta e della rimonta, i bianconeri a questo punto avevano conquistato 18 punti, che valsero appena il 7° posto in Serie A. I gol fatti 16, quelli subiti 11 e il distacco dalla capolista Fiorentina recitava 9 lunghezze. Alla fine il titolo sarebbe comunque stato vinto, arrivato a quota 91, davanti di 9 e di 11 su Napoli e Roma. La stagione scorsa, dopo 12 giornate la Juventus invece guidava la classifica con 30 punti, +4 sulla Roma, e aveva già segnato 25 reti subendone 9 in totale.
E allora eccoci arrivati a questa stagione. I bianconeri nelle prime 12 giornate di questo campionato hanno eguagliato la partenza del 2014-2015, arrivando a 31 punti. Hanno però anche pareggiato il record negativo dell’anno dopo: 11 gol subiti in 12 partite, quasi uno a partita. In compenso, la squadra di Allegri non aveva mai cominciato con questi numeri offensivi: 35 reti segnate, quasi 3 ogni 90 minuti. Sono i numeri difensivi, insieme al rendimento delle rivali, a far pensare ad una Juventus “meno dominante”. I bianconeri non sono riusciti a mantenere la porta inviolata in casa contro Spal e Benevento, hanno subito 2 gol fuori casa da Genoa, Atalanta e Udinese. Nonostante questo, la Juve è 2^ in classifica con 31 punti, dietro di uno rispetto al Napoli di Maurizio Sarri. Fattore fondamentale è stato l’attacco bianconero, capace di mettere a segno 4 reti o più in 4 occasioni, una volta ogni 3 partite.