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Felipe Melo: "La mia Inter? Thohir l'unico colpevole. Juventus, quanti meriti Marotta"

Serie A
Felipe Melo con la maglia dell'Inter (Getty)

Il doppio ex presenta il big match dell'Allianz Stadium: "Sfida da tripla, ma il mio cuore è nerazzurro. Icardi merita la fascia. Nella mia Inter un solo colpevole: Thohir. La Juventus è tornata vincente grazie a Marotta"

LE PROBABILI FORMAZIONI

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Due stagioni in bianconero dove arrivò dalla Fiorentina, una e mezza in nerazzurro (prima della cessione nel gennaio del 2017 al Palmeiras): alla vigilia della sfida tra Juventus e Inter, la Gazzetta dello Sport intervista il doppio ex Felipe Melo. "Non potrei mai parlare male della Juventus, ma ho l'Inter nel cuore. Ma nessun pronostico. È un match da tripla, può succedere di tutto. La mi esperienza all'Inter? Prima stagione positiva, indimenticabile il derby vinto. Poi l'addio di Mancini fu pesante, con lui saremmo stati da Champions. Ma che confusione con Thohir...", le parole del centrocampista brasiliano. Che presenta così il match che andrà in scena sabato sera all'Allianz Stadium: "A questa gara l'Inter arriva alla grande. Se uscisse indenne avrebbe tutto per puntare con decisione al titolo. Chi può risolverla? Perisic e Icardi da una parte, Dybala e Higuain dall'altra. Ma attenzione ai colpi di Pjanic". A proposito di Icardi… "Mi sta piacendo in tutto. Ha riconquistato il pubblico, è un vero interista. Sempre decisivo. E le parole sul Real sono bellissime. Merita la fascia. E che personalità Spalletti, mi piace".

"Inter, Thohir unico colpevole. Juventus vincente grazie a Marotta”

Felipe Melo analizza i suoi 15 mesi in nerazzurro: "Bilancio sicuramente positivo. Partimmo alla grandissima, eravamo primi. Poi un po' di difficoltà, ma quel quinto posto fu un buon risultato. Andare all'Inter fu un sogno. Potevo restare al Galatasaray e mi voleva l'Arsenal, ma io desideravo solo l'Inter". Una parentesi all'Inter tra alti e bassi quella di Felipe Melo. "Il rosso contro la Lazio? Non incide una sola partita! Sarebbe assurdo pensare che i problemi nacquero lì. De Boer? Non si può scegliere un tecnico che non parla la lingua. Il 2° anno partì male per questo. Con Mancini saremmo andati in Champions, il suo addio fu un duro colpo". Felipe Melo punta il dito contro Thohir, indicato come unico colpevole di quelle stagioni poco positive: "Non c'era mai. Una volta con l'Inter, un’altra con il D.C. United. Troppa confusione... Zero colpe per Mancini e Ausilio. Adesso la situazione è diversa, c’è un progetto serio con Suning. Poi c’è Zanetti: guida e leggenda". Dai ricordi nerazzurri a quelli bianconero: "Caos anche nella Juventus? Tanti tecnici, poca chiarezza. Non sapevamo con chi parlare. Poi arrivò Marotta, che disse "comando io". Ecco i risultati. Il mio futuro? Giocherò ancora 5-6 anni, sto benissimo. Poi? Prima pensavo alla Mls, ma qui sono un idolo. Poi non escludo di fare l'allenatore", ha concluso Felipe Melo.