Gli 0-0 "Anni Settanta" dell'ultimo turno sono anche merito loro: dove non arrivano le difese, arrivano i Fantastici 4 (più uno). Ecco l'analisi della loro stagione fino a questo punto, con i giudizi di Luca Marchegiani
Lo 0-0 Anni Settanta dell’ultimo turno ha fatto piacere almeno a loro, i guardiani delle big. Che ne sono in buona parte responsabili. Hanno incassato pochi, pochissimi gol finora; fanno collezione di clean sheet, traguardo a cui ambisce qualsiasi portiere nell’arco dei 90 minuti. Inter, Napoli e Roma (ma quest’ultima con una partita in meno) contano appena 10 gol subiti nelle prime 16 giornate; 14 quelli della Juventus, che quest’anno sta riequilibrando qualche rete presa di troppo con quelle fatte, in abbondanza. Abbiamo messo a confronto i 4 (+1) protettori delle porte meno battute del campionato, con i giudizi tecnici di Luca Marchegiani.
SAMIR HANDANOVIC (16 presenze, 10 gol subiti)
Nell’Inter dei “titolarissimi” di Spalletti, impossibile rinunciare a lui anche solo per un minuto. Sedici presenze, in metà dei casi è uscito dal campo da imbattuto: 8 clean sheet. Per il resto, i nerazzurri finora non hanno mai incassato più di due reti in una singola partita, uno dei fattori che stanno facendo la differenza con le passate stagioni, quando l’ottovolante della Pazza Inter era sempre dietro l’angolo. Handanovic ha incassato due gol solo contro Milan e Fiorentina, e in entrambi i casi l’Inter è riuscita a fare i tre punti, vincendo 3-2. “Quest’anno – dice Marchegiani – c’è meno bisogno dell’Handanovic straordinario delle stagioni scorse, perché l’Inter è molto più solida come squadra: quando c’è stato bisogno di lui, però, ha sempre tirato fuori prestazioni di alto livello. Si tratta di un portiere ormai maturo, da grande squadra. È molto strutturato, grande forza fisica, ottima tecnica, sta uscendo un po’ meno rispetto ai primi anni della sua carriera, ma in questa Inter c’è bisogno soprattutto di un portiere che dia sicurezza, e lui la sta garantendo al 100%”. Non gli abbiamo ancora visto parare un rigore, la sua specialità. Uno solo fischiato contro i nerazzurri, e segnato da Pazzini.
PEPE REINA (15 presenze, 10 gol subiti)
In comune con Handanovic ha il numero di gol subiti (ma lui giocando una partita in meno: nello 0-0 con il Chievo è stato sostituito da Sepe) e il fatto di aver subito un rigore (l’unico fischiato contro al Napoli), sempre da Pazzini. Anche per il Napoli, poi, la particolarità di aver incassato due gol solo da Spal e Genoa, e di aver comunque vinto entrambe le partite per 3-2. “Reina è un portiere che va giudicato in maniera un po’ diversa”, spiega Marchegiani. “Lui viene apprezzato più dai compagni e dall’allenatore che dagli osservatori. Ha una grande personalità, è una guida per la squadra: è questo il grande apporto che dà al Napoli, al di là delle sue qualità che sono la reattività e la capacità di far ripartire la squadra, in cui è tra i migliori al mondo. Tecnicamente magari ha qualcosa in meno rispetto agli altri, però è quello che interviene di più sotto l’aspetto del richiamo, della motivazione, del saper tenere viva la difesa. È un portiere che si vede di più per queste cose rispetto agli interventi in porta, nonostante ne abbia già sfoderati diversi decisivi, in questa prima parte di campionato”.
GIANLUIGI BUFFON (10 presenze, 9 gol subiti)
WOJCIECH SZCZESNY (6 presenze, 5 gol subiti)
Impossibile non citarli entrambi, nella stagione in cui il “secondo” alle spalle di Buffon si sta ritagliando spazi impensabili negli anni passati. Di Buffon sappiamo già tutto, “è una sicurezza e anche per lui vale il discorso fatto per Reina: il suo peso in squadra si vede al di là delle parate che riesce a fare”. Meno imbattibile delle scorse stagioni (in media un gol subìto ogni 100’), 5 clean sheet ma il dato che più sorprende è un altro: la Juventus, con lui in porta, ha incassato due reti in ben 4 occasioni. In tutto lo scorso campionato le era successo 3 volte (e in altre due ne aveva incassati 3). Contro Udinese e Genoa è riuscita a uscirne vincitrice con la forza dell’attacco (6 e 4 gol fatti), contro Atalanta (2-2) e Lazio (1-2) non è andata altrettanto bene. “Quello che vorrei sottolineare, però – continua Marchegiani – è la difficoltà del ruolo di Szczesny in questa stagione: giocare una volta ogni tanto al posto di Buffon è un apprendistato che richiede spalle larghe. Specie in una squadra come la Juventus, e in un momento come questo per la Juventus, che non è la squadra schiacciasassi dell’anno scorso. Szczesny finora non ha fatto una stagione incredibile: ha preso un paio di gol evitabili, ma non sottovalutiamo quanto sia difficile quello che sta facendo. Entrare in questo contesto non è semplice, ed è l’aspetto più significativo di questi suoi primi mesi in bianconero”.
ALISSON (15 presenze, 10 gol subiti)
Sette volte imbattuto, solo l’Inter gli ha rifilato 3 gol, picco negativo della sua stagione. “È la sorpresa nel ruolo di quest’anno in Serie A”, il giudizio di Marchegiani. “Vero, non è arrivato adesso, è il portiere della nazionale brasiliana, ma personalmente non mi aspettavo fosse così affidabile. Come portiere brasiliano è abbastanza atipico: non è un fenomeno con i piedi, è molto solido, copre benissimo la porta. Difficilmente prende gol parabili, nel senso che per segnargli bisogna fare un gran gol. Poi magari non farà il miracolo che ogni tanto sono capaci di fare gli altri, però il gol parabile è difficile che lo prenda e questo è un grande pregio”.