Juve-Milan, le chiavi tattiche della Supercoppa italiana

Serie A

Federico Aquè

Come cambia la squadra di Gattuso senza Suso e con l'ingresso da titolare di Paquetá, le diverse soluzioni che ha Allegri per sostituire Mandzukic: i principali temi tattici della Supercoppa italiana

SUPERCOPPA, JUVE-MILAN LIVE

IL CASO HIGUAIN

Contro la Juventus a novembre il Milan ha giocato la peggior partita del campionato a livello offensivo, tirando appena 4 volte (nessuna da dentro l’area di rigore) e centrando lo specchio soltanto con una conclusione da fuori di Suso, se si esclude il rigore sbagliato da Gonzalo Higuaín, l’unica occasione di rilievo avuta dal Milan. Da lì in poi la stagione del “Pipita”, che oltre ad aver sbagliato il rigore era stato espulso per proteste, passando forse la peggiore serata con la maglia del Milan, ha preso una brutta piega. Dalla partita contro la Juve Higuaín ha segnato una sola volta, alla SPAL nell’ultima giornata di campionato prima della sosta, interrompendo un digiuno di nove partite, il più lungo da quando l’argentino gioca in Italia.

Gennaro Gattuso, in un’intervista dopo la vittoria in Coppa Italia contro la Sampdoria, ha individuato proprio la partita contro la Juve come il momento di svolta della stagione di Higuaín: «Dopo il rigore sbagliato con la Juve si è un po’ smarrito, ma ci sta. Ha fatto fatica a uscirne, ma ora lo vedo tranquillo».

Il 2019 del “Pipita” è però iniziato con una prestazione opaca contro la Samp in Coppa Italia e con le voci sempre più insistenti di una sua cessione al Chelsea. All’incertezza attorno al miglior giocatore della rosa si aggiunge oltretutto l’assenza per infortunio del giocatore più importante per la manovra offensiva, Suso: insomma, il Milan ha bisogno di trovare un modo per mettere in difficoltà la Juve più di quanto fatto nel recente confronto in campionato, ma le condizioni non sono certo ideali.

Senza Suso, a dividersi le responsabilità creative dovrebbero essere Castillejo, il sostituto di Suso a destra, e soprattutto la catena sinistra, la più attrezzata a far progredire la manovra. Da quel lato il Milan può infatti contare sulla tecnica di Rodríguez a inizio azione e su quella di Calhanoglu e Paquetá per avanzare e avere soluzioni nella trequarti offensiva.

Complice l’infortunio di Suso, il trequartista brasiliano appena arrivato dal Flamengo ha subito trovato spazio da titolare in Coppa Italia, giocando da mezzala sinistra nel centrocampo a tre completato da Kessié e Bakayoko. In generale Paquetá non è stato molto coinvolto (solo 25 passaggi completati) e si è fatto vedere più nella sua metà campo che in quella della Samp, ma ha mostrato una tecnica notevole nello stretto e una predisposizione al palleggio utile a conservare il possesso e a consolidare la manovra, un aspetto importante soprattutto se la Juve deciderà di pressare alta.

Contro la Samp Paquetá ha provato più che altro a facilitare la manovra a sinistra, cercando soprattutto Calhanoglu, riportato da Gattuso nel ruolo di esterno sinistro dopo le recenti apparizioni da mezzala, e muovendosi sia dietro il centrocampo avversario che sulla fascia per creare spazi per le ricezioni del turco. Dovessero di nuovo giocare insieme a sinistra contro la Juve, il Milan potrebbe scegliere di consolidare il possesso a sinistra ed essere più verticale a destra, dove Castillejo può anche essere trovato con un cambio di gioco di Calhanoglu, uno strumento che i rossoneri utilizzano spesso. La sensibilità nel gioco lungo del turco è stata decisiva ad esempio nel secondo gol segnato da Cutrone alla Samp.

Il pressing della Juve tiene infatti stretti al centro i tre attaccanti e concede spazi per avanzare sulle fasce: le mezzali devono coprire molto campo, sia in verticale che in orizzontale per uscire in pressione laterale, e il Milan potrebbe puntare sugli scambi e la capacità di conservare la palla sotto pressione di Calhanoglu e Paquetá per avanzare, lasciando invece a Castillejo il compito di rifinire o concludere l’azione.

L’esterno ex Villarreal, infatti, partecipa al gioco meno di Suso, allunga di più la squadra e preferisce ricevere negli ultimi metri per dare il tocco finale all’azione. Dalla sua parte il Milan potrebbe quindi avere più difficoltà a risalire il campo, anche se con la sua velocità in campo aperto Castillejo potrebbe garantire qualche strappo palla al piede in transizione. Se, come è prevedibile, sarà la Juve a tenere di più la palla, questa sua qualità può essere preziosa se la squadra di Gattuso riuscirà a non farsi schiacciare all’indietro dal possesso bianconero.

L’assenza di Mandzukic cambia infatti gli equilibri offensivi della Juve, spingendola a cercare di più il palleggio e a limitare i lanci lunghi, rendendola inoltre meno pericolosa sui cross, soprattutto sul secondo palo, una giocata che i bianconeri utilizzano spesso per rifinire l’azione quando Mandzukic è in campo, sfruttando il suo dominio fisico sui terzini avversari. A novembre, nell’ultimo confronto con il Milan, era stato proprio un colpo di testa di Mandzukic, che si era smarcato a destra nella zona di Rodríguez, a portare in vantaggio la Juve.

La palla gira da destra a sinistra, Mandzukic si fa trovare sul secondo palo sul cross di Alex Sandro anticipando Rodríguez.

A prendere il posto del croato dovrebbe essere uno tra Douglas Costa o Bernardeschi, a meno che Allegri non decida di sorprendere mandando in campo Kean, titolare in Coppa Italia a Bologna e autore del gol del 2-0.

Con Bernardeschi, che in Nazionale ha già ricoperto il ruolo di centravanti che si abbassa per dare continuità alla manovra, la Juve avrebbe probabilmente maggiori possibilità di palleggiare, con un tridente fluido che non dà riferimenti e può creare molte linee di passaggio dietro il centrocampo del Milan. Con Douglas Costa Allegri può invece decidere di creare un lato più portato al palleggio, magari a destra se dovessero rientrare Bentancur e João Cancelo - il portoghese ha recuperato dall’infortunio al menisco ma potrebbe iniziare dalla panchina e lasciare il ruolo di terzino a De Sciglio -, che insieme a Dybala formano una catena molto tecnica e capace di far avanzare il pallone con qualità, e uno più verticale dal lato di Douglas Costa, già utilizzato da Allegri come riferimento in ampiezza a sinistra nelle altre due sfide contro il Milan del 2018: la partita di ritorno dello scorso campionato e la finale di Coppa Italia, vinta nettamente 4-0 dalla Juve.

Gli ultimi precedenti, e i rapporti di forza certificati dai 22 punti che in campionato separano il Milan dalla squadra di Allegri, fanno intendere che ai rossoneri servirà un’impresa per tornare da Jeddah con la Supercoppa. La Juve ha però perso tre delle ultime quattro edizioni, dimostrando di non aver un bel rapporto con questo trofeo nonostante una posizione di dominio inattaccabile da ormai diversi anni. I pronostici sono tutti dalla sua parte, ma non è detto che il 2019 non possa iniziare con una sorpresa.