La squadra di Gasperini non si ferma e aggancia le due romane al 5° posto, a -1 dal Milan. Alla Sardegna Arena finisce 1-0 grazie al gol di testa, in avvio di ripresa, dell’esterno olandese. Nel recupero traversa di Deiola, i rossoblù restano a +4 sulla zona retrocessione
CAGLIARI-ATALANTA 0-1
50' Hateboer
Sognare non costa nulla. All’Atalanta lo sanno bene e lo dimostrano con i fatti, continuando a raccogliere punti e vittorie. Questa volta il successo arriva in modo meno estetico e fisico delle altre volte, ma è un successo da ‘grande squadra’, perché frutto del cinismo di chi sa sfruttare l’unica vera chance dell’incontro – con Hateboer - e anche aiutata da quel pizzico di fortuna che spinge l’ultima opportunità sponda Cagliari - con Deiola - sulla traversa. E allora, con questi presupposti, è lecito sì sognare. Perché vincere senza i gol di Zapata e i lampi di Gomez non era affatto facile. E sono tre punti che valgono l’aggancio a Roma e Lazio al 5° posto, con la zona Champions del Milan che dista appena un punto. Una vittoria che complica, invece, la situazione dei sardi, ora in vantaggio di sole 4 lunghezze sul terzultimo posto. E la conta degli infortuni – che ha colpito anche Birsa e il neo arrivato Thereau, entrato al 65’ e costretto a lasciare i suoi in 10 negli ultimi cinque minuti – non è un segnale che aiuta a incoraggiare una rapida ripartenza.
La partita
Maran l’ha studiata bene. Sistema tre centrali dietro, con Padoin a fare su e giù sulla corsia mancina e risponde con le stesse armi: pressing alto e copertura degli spazi. E il piano riesce perfettamente nel primo tempo, perché l’Atalanta, miglior attacco del campionato, nonostante il predominio sul possesso palla non riesce mai a trovare un corridoio libero per sfondare. I ragazzi di Gasperini, confermati per 10/11 rispetto ai titolari scesi in campo contro la Juve, tentano di trovare la via giusta con il movimento di Gomez e il gioco sulle vie esterne, ma la squadra sarda cambia il suo trend negativo nei primi minuti e crea una barriera perfetta davanti a Cragno. L’unico pericolo su azione arriva, infatti, da un assolo del Papu, lento nella conclusione mancina. Sicuramente più pericolosa, invece, è la torsione di testa di Pasalic, sugli sviluppi di un angolo, che chiama all’intervento in tuffo il portiere del Cagliari. Neanche il prematuro cambio di Joao Pedro per Birsa scompone la formazione di casa, mentre l’unica pecca dei primi 45 minuti resta la scarsa o quasi totale assenza di incisività in fase offensiva. I bergamaschi sono più prolifici nella seconda frazione di gioco e lo confermano anche alla Sardegna Arena, dove sbloccano il punteggio dopo 50 minuti. Castagne costruisce un cross al centimetro per la testa di Hateboer che trova la quarta rete stagionale. Il Cagliari non si fa abbattere e va subito a un passo dal pari con Pavoletti. Protagonista dell’azione è Joao Pedro, rapido e tecnico nel superare due difensori e appoggiare in mezzo per il compagno, ma il numero 30 viene murato sul primo palo da Berisha. Pochi secondi dopo è Faragò a spaventare il portiere albanese, ma il suo taglio a centro area non viene sfruttato al meglio. L’Atalanta si ricompone in fretta, manca il colpo del ko e rischia di pagarlo a caro prezzo in pieno recupero, quando un colpo di testa di Deiola si stampa sulla traversa. Il gol dell’esterno olandese, comunque, basta e avanza a prolungare un momento straordinario. La miglior risposta, in una gara arcigna, a chi dubita se questa squadra meriti o meno di essere tra le candidate alla prossima Champions.
TABELLINO
CAGLIARI (3-5-1-1): Cragno; Pisacane, Ceppitelli, Romagna; Faragò, Ionita, Cigarini (65' Thereau), Deiola, Padoin (73' Pellegrini); Birsa (14' Joao Pedro); Pavoletti. All.: Maran
ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Djimsiti, Palomino; Hateboer, Freuler, de Roon, Castagne; Pasalic; Gomez (61' Ilicic), Zapata. All.: Gasperini
Ammoniti: Pasalic
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