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Napoli, De Laurentiis: "Hamsik? Parleremo al momento giusto". Poi la stoccata ai tifosi

Serie A

Il presidente azzurro ha parlato dall’Hotel Vesuvio, dove ha ufficializzato il rinnovo dell’accordo con Dimaro come sede del ritiro estivo del Napoli: “Hamsik? Parleremo solo quando sarà il momento. Adesso non c’è nulla da dire”. Poi sui pochi tifosi presenti allo stadio contro la Sampdoria: “Non si può fare le nozze d’oro con i fichi secchi”

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Il Napoli si è risollevato dopo la sconfitta in Coppa Italia con tanto di eliminazione. Il Milan è stato messo da parte e la Sampdoria non ha avuto scampo al San Paolo. Ad attenuare l’entusiasmo finale, però, la quasi ufficialità della partenza di Hamsik, che lascerà gli azzurri dopo 12 anni destinazione Cina: “Volete sapere tutti cosa accadrà con Marek, ma non parleremo di lui”. Queste le parole di Aurelio De Laurentiis, che si è espresso direttamente dall’Hotel Vesuvio, dove ha annunciato il rinnovo con il Trentino per il ritiro estivo: “Non c’è nulla da dire per quanto riguarda il futuro di Hamsik, quando sarà il momento diremo cosa è accaduto con il capitano. Il fatto che Hamsik abbia chiesto di partire, in un momento in cui a centrocampo siamo coperti, non ci creerebbe problemi. È una cosa su cui Ancelotti ha dato il suo benestare. Allora 'dare moneta, vedere cammello', vedremo cosa succederà. Ho detto a Marek che questa la sua casa, potrà tornarci sempre. È uno che ha vissuto vicino al centro sportivo, più di questo non so cosa si possa dire. È una bellissima storia, ha sempre fatto il suo dovere e dal punto di vista professionale è una persona impeccabile". Poi il presidente azzurro, sempre riguardo al solito argomento, non ha risparmiato critiche ai media.

“Pochi tifosi? Sono tre anni che chiudo con il bilancio in rosso”

Insomma, il Napoli si preparerà alla prossima stagione ancora a Dimaro: “Sono felice per il rinnovo – ha spiegato De Laurentiis – in molti vanno a caccia di soldi in oriente o in America. Noi cerchiamo di guadagnarceli in altri modi e, allo stesso tempo, di preparare bene la squadra, senza il peso di climi o spostamenti assurdi. Il prossimo campionato sarà di nuovo vivace e forse più omogeneo, con l’Inter che sarà ulteriormente protagonista e con la Juve forse un po’ più quieta. Detto questo, ancora non è finita per lo Scudetto. Vediamo cosa accadrà nei prossimi due o tre mesi. Mi dispiace che i tifosi pensino solo a quello e non ad essere forti e a rappresentare la città”. Di qui una parentesi sulla poca affluenza in occasione del match con la Sampdoria: “I prezzi erano bassissimi, dovevano andare tutti allo stadio – ha ribadito il presidente azzurro – anche perché c’era da vendicare il 3-0 dell’andata. Invece c’erano solo 15/18mila persone. Mi chiedo: così si è tifosi del Napoli? Sono meravigliato. San Siro in una sola partita europea, anche se meno importante della nostra, incassa più di 5 milioni. Noi ci mettiamo tre gare. Non si può fare le nozze d’oro con i fichi secchi. Sono tre anni che chiudo il bilancio in rosso, il calcio è un’industria. Punto e a capo. E voltiamo pagina”.