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Morte Astori, chiuse le indagini: due medici accusati di omicidio colposo

Serie A

Dopo poco più di un anno dalla morte del capitano della Fiorentina Davide Astori, gli inquirenti avrebbero concluso le indagini giudicando responsabili per omicidio colposo i medici Francesco Stagno e Giorgio Galanti. A rivelarlo è l’Ansa

ASTORI, L'INCHIESTA SULLA MORTE

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Una settimana fa la Serie A ricordava Davide Astori a un anno dalla morte, oggi, secondo quanto riporta l'Ansa, la procura di Firenze ha chiuso le indagini sul decesso del capitano della Fiorentina. Secondo gli inquirenti due medici sono ritenuti responsabili di omicidio colposo. Si tratta di Francesco Stagno e Giorgio Galanti. La Procura accusa Stagno, direttore sanitario dell’Istituto di medicina dello sport di Cagliari, e Galanti, direttore sanitario del Centro di riferimento di medicina dello sport dell’Aouc di Firenze, di aver violato i “protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico”.

Astori, le cause della morte e l’indagine

La morte improvvisa del difensore sarebbe stata causata da una "cardiomiopatia aritmogena diventricolare". Stagno aveva rilasciato ad Astori, nel luglio 2014, un certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica. Eppure, prosegue l’Ansa, i pm avrebbero verificato alcune problematiche nella prova sforzo a cui si era sottoposto il centrale azzurro: nello specifico due extrasistoli ventricolari isolate, poi non segnalate a referto. A Galanti, invece, la procura contesta due certificati di idoneità all’attività agonistica rilasciati nel luglio 2016 e nello stesso mese del 2017. Anche in questo caso, secondo quanto appreso dall’Ansa, sarebbero emerse aritmie cardiache durante le prove da sforzo del giocatore.

Inoltre, i pm accuserebbero Stagno e Galanti di non aver imposto ad Astori altri accertamenti diagnostici approfonditi sull'origine e sulla cause delle extrasistole. Per la procura, conclude l’Ansa, se la patologia fosse stata diagnosticata al suo stadio iniziale, avrebbe consentito al difensore di interrompere l’attività agonistica e di rallentare la malattia, scongiurando l'insorgenza di 'aritmie ventricolari maligne'. L’Ansa scrive anche che Stagno avrebbe chiesto, tramite il suo legale, di essere interrogato dal pubblico ministero di Firenze.