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Milan, patto per la Champions. E Gattuso pensa a un cambio di modulo

Serie A
(Getty)

All'allenatore rossonero è piaciuto il 3-4-1-2 visto negli ultimi 20 minuti sul campo della Sampdoria: soluzione replicabile per il finale di stagione. A Milanello visita domenicale di Maldini e Leonardo. Pirlo e Costacurta al Club: "Gattuso ora è concentrato solo sul quarto posto"

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La sconfitta sul campo della Sampdoria ha rappresentato per il Milan il secondo stop consecutivo in Serie A dopo il ko nel derby contro l'Inter. Proprio la vittoria della Lazio sul campo della squadra di Spalletti, arrivata 24 ore dopo la sfida di Genova, costringe ora Piatek e soci a guardare con estrema attenzione alla concorrenza per il quarto posto. Piazzamento oggi nelle sole mani dei rossoneri ma potenzialmente in condivisione con la Lazio di Simone Inzaghi, che deve ancora recuperare la sfida interna contro l'Udinese. Nella domenica di lavoro rossonera, però, si è percepita tanta tranquillità. A raccontarlo Peppe Di Stefano nel corso di Sky Calcio Club. A Milanello non è sfuggita la presenza dei responsabili dell'area tecnica del Milan, Paolo Maldini e Leonardo. I due non solo hanno seguito con attenzione l'allenamento post Samp, ma si sono trattenuti nel centro sportivo fino alle 15:30 per confrontarsi con l'allenatore e con alcuni dei calciatori più rappresentativi. Obiettivi? Mettere da parte ogni tipo di polemica, compattare l'ambiente e lavorare tutti insieme per portare il Milan di Elliott nuovamente in Champions League. Al traguardo mancano nove giornate e per inseguirlo Gattuso sta pensando anche a un cambio di modulo. Il 3-4-1-2 visto negli ultimi 20 minuti di Sampdoria-Milan, con Paquetà trequartista e Cutrone vicino a Piatek, è piaciuto all'allenatore e non è detto che non possa essere riproposto nelle prossime partite, martedì a San Siro contro l'Udinese o sabato all'Allianz Stadium in casa della Juventus. La variazione tattica rimetterebbe in carreggiata alcune alternative (Castillejo e Laxalt in fascia a sinistra, lo stesso Cutrone) ma imporrebbe anche delle riflessioni sulla collocazione di Suso e Calhanoglu, due pedine delle quali Gattuso non ha praticamente mai fatto a meno.

Gattuso e il futuro al Milan: il parere del Club

I risultati consolidano i rapporti e dai rapporti passa il contratto che lega allenatore e società. Gattuso sa di non essere stato mai scelto da questa dirigenza. Così, nel corso di Sky Calcio Club, è stato anche tempo di tracciare i possibili orizzonti riguardanti la panchina del Milan. A farlo, due ex simboli rossoneri: "Credo che possa anche cambiare – l'opinione di Alessandro Costacurta – anche se c'è una traccia che è stata data da parte di squadra e allenatore. Noi fino a un certo punto abbiamo detto che giocavano bene, però poi hanno perso una parte della fluidità di gioco e hanno rinforzato la fase difensiva. Però se poi i risultati non arrivano, è difficile da accettare”. Spazio anche per il rapporto umano che lega Leonardo e Gattuso: “Il problema di Leonardo – la tesi di Costacurta - è che quando lui dice le cose non le dice con passione, ma in maniera molto professionale. Poi magari ci sono dirigenti che hanno un modo di fare più emozionale, Leo no. Contratto? Quando se ne parla, Rino sfugge da quei discorsi. Ora è talmente concentrato sull'obiettivo quarto posto del Milan che parlare del resto lo infastidisce". Un concetto abbracciato anche da Andrea Pirlo, che vede l'ex compagno di squadra nel centrocampo rossonero estremamente concentrato solo sul finale di stagione: "Il suo obiettivo ora è di centrare la qualificazione in Champions League, ha spiegato anche lui in conferenza stampa che del futuro se ne parlerà solo a fine stagione. Ora è troppo concentrato sul bene del Milan. Ovviamente, quando ricopri il ruolo di allenatore del Milan sai di essere sottoposto a pressioni. Lui lo sa bene, avendo vestito quella maglia per tanti anni. Poi il rapporto è condizionato dai risultati: se vinci migliora, se perdi sei come gli altri". Legge non scritta antica e sempre valida nel mondo del calcio. Anche per il rapporto tra Gattuso e il Milan.