Walter Sabatini torna a parlare in una lunga intervista rilasciata a Repubblica. "Dall'Inter me ne sono andato per impazienza. Icardi? C'erano altri metodi". Due consigli in casa Roma: "Totti ci metta la faccia e De Rossi diventi allenatore". Poi i giovani, le "pizze" con Lotito e il futuro: "Se Ferrero vende…"
Ora il peggio è alle spalle, lo assicura lui stesso: "Respiro senza bisogno dell'ossigeno. Faccio la doccia da solo. Non ho più attacchi di panico. Non sono spaventato dalla morte". Walter Sabatini torna a parlare nelle colonne di Repubblica in una lunga intervista, e torna a trecentosessanta gradi sul mondo del pallone: Inter, il rapporto con Zhang, Roma, Totti e De Rossi, Samp e i giovani del calcio. L'attuale Responsabile dell'Area Tecnica della Sampdoria tocca tanti temi. Tra questi i nerazzurri: "Con l'Inter? Ho sbagliato io - racconta Sabatini -. Me ne sono andato per impazienza. Volevo fare una grande Inter, chiedevo investimenti forti, ma non c'erano risposte immediate, e davanti all' indugio mi sono tirato indietro, mi sembrava di tradire la fiducia dei tifosi. Le cene da Zhang? Ricche e opulente, da vero imperatore, ma trattare con i cinesi non fa per me, sono impermeabili, non danno mai risposte definitive, le decisioni sono sempre collettive". La sua sul caso Icardi? "Spalletti ha un legame molto forte con lo spogliato. Ma senza Icardi la squadra si è indebolita. Sul piano disciplinare non mi inoltro, ma c'erano altri metodi".
Totti e De Rossi
Dunque il capitolo precedente della sua storia da dirigente: la Roma. "Totti la smetta di fare l'uomo immagine in tribuna. Ci metta la faccia e assuma responsabilità. Uno come lui deve poter contare in società, prendere i rischi che comporta il suo ruolo. Da capitano a comandante. Deve fare il dirigente, occuparsi di spogliatoio, squadra, scelte di mercato". E per De Rossi altro consiglio: "Faccia l'allenatore, subito. Ha carisma, sa parlare e convincere, è fisico, trasmette emozioni. Ha 36 anni: prima inizia, meglio è. Anche se credo lui voglia giocare un'altra stagione".
"Se Ferrero vende…"
Poi tanti altri temi: giovani, campionato e aneddoti. "L'Ajax è una squadra che gioca spontaneamente, senza freni culturali. In Italia i giovani potrebbero portare freschezza, invece devono stare lì a macerare. Mancini in quel senso ha avuto coraggio, sarà una svolta". Sorprese dal campionato di Serie A: "Mi piace l'Atalanta, capace di produrre una vera rivoluzione calcistica. Amo la ribellione allo status quo. Durerà parecchio, ha un allenatore straordinario. Applausi anche a Cagliari, Fiorentina e Lazio, sono anni che Lotito e Tare non sbagliano un colpo. A lui (Lotito, ndr) devo molto, un giorno fece una sfuriata per un mio leggero ritardo, lui che ci faceva aspettare ore, lì sono volate pizze, non schiaffi, ma pizze napoletane". E il futuro? "Se Ferrero vende la Sampdoria me ne vado. È giusto che la nuova proprietà faccia le sue scelte. Ma il mio non sarà un futuro da spettatore".