Il Torino ha preso parte alla commemorazione del 70° anniversario della tragedia di Superga, ricordando assieme al resto del mondo del calcio la scomparsa del Grande Torino. Una giornata piena di emozione, condivisa da tantissimi tifosi, cominciata con la messa nel Duomo della città piemontese e culminata con la lettura dei nomi delle vittime da parte di capitan Belotti
Una giornata ricca sempre di pathos e commozione. Il 4 maggio non è mai un giorno come gli altri per i tifosi granata che hanno commemorato, come ogni anno, il Grande Torino, a 70 anni dalla scomparsa dopo lo schianto di Superga. Prima la messa solenne in Duomo a cui hanno partecipato centinaia di tifosi, celebrata dal cappellano del club granata, don Riccardo Robella. Seduti nel coro della cattedrale anche i dirigenti, lo staff tecnico e la squadra attuale al gran completo, guidata dal presidente Urbano Cairo; ai lati dell'altare anche i familiari delle vittime del 4 maggio 1949 e tanti piccolissimi giocatori delle giovanili del Toro. Don Robella ha simboleggiato la tragedia di Superga rompendo un vaso e distribuendone i cocci. "Tutti devono portare nel cuore un coccio di quella squadra che non potrà rinascere, ma potrà risorgere. A ognuno spetta il compito di ricomporre quel vaso pieno di grandi valori, ricordando però che nessuno è portatore esclusivo della memoria, che va condivisa. Tutti ne siamo custodi e abbiamo il compito di trasmetterla a chi verrà dopo di noi". Don Robella ha ricordato gli allenatori granata morti nell'ultimo anno, Gustavo Giagnoni e Gigi Radice, gli altri "amici granata che non ci sono più", e le società gemellate con il Torino: Benfica, River Plate, Bastia, Chapecoense. La Città era rappresenta dalla sindaca Chiara Appendino, che indossava il tricolore, e dal gonfalone. All'uscita da Duomo, la squadra granata si è imbarcata sul bus per Superga applaudita da una folla di tifosi. La celebrazione è terminata proprio con l'arrivo dei giocatori di fronte al monumento che celebra il Grande Torino ed è stato il caitano Andrea Belotti a leggere i nomi di quella squadra mitica e delle vittime della tragedia di Superga.
Belotti legge i nomi delle vittime
La squadra è arrivata al colle di Superga e di fronte alla lapide Belotti ha letto i nomi delle vittime tra la commozione generale. Si completa, così, la commemorazione del 70° anniversario dalla scomparsa del Grande Torino
La Città era rappresenta dalla sindaca Chiara Appendino, che indossava il tricolore, e dal gonfalone. All'uscita da Duomo, la squadra granata si e' imbarcata sul bus per Superga applaudita da una folla di tifosi
Don Robella ha ricordato gli allenatori granata morti nell'ultimo anno, Gustavo Giagnoni e Gigi Radice, gli altri "amici granata che non ci sono più", e le società gemellate con il Torino, Benfica, River Plate, Bastia, Chapecoense.
Don Robella ha simboleggiato la tragedia di Superga rompendo un vaso e distribuendone i cocci. "Tutti devono portare nel cuore un coccio di quella squadra che non potrà rinascere, ma potrà risorgere. A ognuno spetta il compito di ricomporre quel vaso pieno di grandi valori, ricordando pero' che nessuno e' portatore esclusivo della memoria, che va condivisa. Tutti ne siamo custodi e abbiamo il compito di trasmetterla a chi verrà dopo di noi"
La messa in Duomo a Torino
Centinaia di tifosi hanno partecipato alla messa solenne in Duomo, celebrata dal cappellano del club granata, don Riccardo Robella. Seduti nel coro della cattedrale i dirigenti, lo staff tecnico e la squadra attuale al gran completo, guidata dal presidente Urbano Cairo; ai lati dell'altare anche i familiari delle vittime del 4 maggio 1949 e tanti piccolissimi giocatori delle giovanili del Toro
La squadra va a Superga in pullmann
I tifosi a Superga
Susanna Egri: "Mio padre aveva una missione: creare il Grande Torino"
Già centinaia di persone a Superga
Sono moltissime le persone già presenti a Superga per la commemorazione del Grande Torino. Mentre in Duomo si celebra la messa, già tantissimi tifosi e sportivi sono saliti sul colle dove avvenne l'incidente aereo in cui persero la vita 31 persone