Il nuovo portiere giallorosso a Sky Sport: "Col Real sarà sfida speciale. Normale che ci siano aspettative alte, la Roma è un club storico e ha il dovere di essere ambiziosa. Dobbiamo puntare sempre in alto"
L'addio alla Spagna per trasferirsi a Roma è arrivato un mese fa: i primi allenamenti, l'ambientamento con la nuova realtà giallorossa e subito la sfida con un avversario conosciuto. Pau Lopez, nuovo portiere della Roma, ritrova il Real Madrid seppur in amichevole (11 agosto ore 20.30 su Sky Sport Uno e Sky Sport Serie A). "Quelle con il Real Madrid sono sempre partite speciali e una grande attesa. Ricordo particolare? Se devo menzionarne una penso all'ultima, abbiamo vinto con il Betis 2-0 ed è stato per certi versi il congedo perfetto dal nostro allenatore", ha ammesso il portiere spagnolo nell'intervista esclusiva rilasciata a Sky Sport. Pau Lopez che ha affrontato diversi temi, iniziando dalle sue prime settimana nella nuova realtà giallorossa.
A che punto è il tuo inserimento nella squadra, con chi hai legato di più?
"Sono felice, l'inserimento è stato buono e sto cercando di migliorare con l'italiano. È normale che sia più facile per me dialogare con gli argentini, per via della lingua in comune, ma ho legato anche con gli altri portieri e in generale l'inserimento è stato facile fin dall'inizio".
Che idea ti sei fatto finora del livello tecnico della Roma?
"Stiamo lavorando, dobbiamo seguire le indicazioni dello staff tecnico e di Fonseca che vuole una squadra alta e compatta. Accanto al lavoro di squadra poi c'è quello specifico che sto facendo con il preparatore dei portieri Marco Savorani. Sto lavorando anche sulla tecnica, qui sto curando i dettagli, sto lavorando sia a livello individuale sia di squadra".
Cosa ti chiede Fonseca da un punto di vista tattico? La difesa alta è un rischio in più per il portiere?
"Non so se comporta rischi maggiori o minori, quello che conta è che il portiere deve sempre adattarsi alle richieste del nuovo allenatore rimettendosi in gioco, in questo senso io sto lavorando per farmi trovare sempre nella posizione migliore".
Il tuo modello da ragazzo tra i portieri chi era?
"Non avevo un modello, ma mi piaceva guardare ai portieri che avevo davanti, quando ero ragazzino nell’Espanyol giocavano Kameni, Kiko e Cristian, erano loro i miei riferimenti. Oggi per esempio osservo molto anche i miei compagni di squadra".
L'obiettivo minimo in questa stagione qual è?
"Qui c'è tanta aspettativa e lo capisco. Non mi piace troppo pero fissare gli obiettivi, preferisco non farlo soprattutto all’inizio della stagione. Certo la Roma è un club storico e ha il dovere di essere ambiziosa, dobbiamo puntare sempre in alto. Ma ora pensiamo a vincere la prima di campionato e ragioniamo partita dopo partita. Poi è normale avere anche obiettivi a lungo termine e la Roma deve guardare avanti".