Il dirigente rossonero ripercorre la storia della famiglia Maldini nel Milan: "Il mio esordio è stato inaspettato. Ancelotti l'allenatore perfetto per il finale di carriera". Poi sul mercato: "Ibrahimovic? Ogni giorno diventa sempre più complicato"
Un giorno speciale per il Milan che compie 120 anni di vita. Una storia sotto il segno della famiglia Maldini. Da Cesare a Paolo fino ad arrivare a Daniel. Una dinastia che ha percorso i colori rossoneri per tre generazioni. Tra i maggiori protagonisti c'è Paolo Maldini, ex capitano del Milan e ora dirigente: "Il fatto che io abbia giocato nella squadra di mio padre e dopo 40 anni ho alzato in cielo la Champions League è fantastico. È una favola quella della famiglia Maldini. Mi ha allenato Liedholm e a lui devo tanto, ma se avessi iniziato con Sacchi sarebbe stato più difficile. Senza Sacchi però non ci sarebbe stato il grande Milan. Lui ha rivoluzionato tutto. Capello l'ho avuto in Primavera, abbiamo vinto una Coppa Italia, lui mi ha fatto capire che non dovevo temere nessuno. Ancelotti è stato l'allenatore perfetto per il mio finale di carriera" ha detto Maldini a Sky Sport. "L'esordio è stato assolutamente inaspettato, avevo in panchina tanti giocatori con grande esperienza ma ero consapevole che Liedholm mi considerasse molto. Donadoni? Lui era chiamato Osso perché non mollava mai, il segreto di quella squadra era fare l'allenamento come se fosse la partita vera. Per me era facile, palla a lui ed era in banca".
"Ibrahimovic diventa ogni giorno più difficile"
Poi Maldini ha parlato del presente della società rossonera. Due vittorie nelle ultime due gare hanno portato un po' di serenità all'ambiente. Il mercato alle porte e il possibile arrivo di Ibrahimovic sono gli argomenti che più tengono banco: "È sicuramente un'opzione per noi, stiamo continuando a parlare, ci sono anche altre opzioni. Più si va in là con i giorni e più diventa difficile l'operazione, lui ha giocato l'ultima partita il 28 ottobre, diventa difficile. L'alternativa è in base a quello di cui abbiamo bisogno. Siamo aperti ad avere giocatori di talento. Il problema Duarte ci ha messo in crisi in fase difensiva, anche se Caldara ora sta tornando in forma". Infine su Pioli: "Abbiamo preso un allenatore dai concetti forti. Con Marco Giampaolo non ha però funzionato. Pioli è molto diretto, ha sintonia con i giocatori e con i dirigenti. La squadra ha dimostrato di essere buona nelle ultime due partite. Squadra qualche difetto, per via dell’inesperienza di qualche giocatore" ha concluso Maldini.