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Roma, Pau Lopez: "Mai avuto dubbi in estate. Rigori? Non sono bravo"

Serie A
©LaPresse

Il portiere spagnolo si è raccontato al sito ufficiale dei giallorossi: "Mai avuto dubbi sulla Roma, qui un passo in avanti per la mia carriera. La parata più bella? Quella su Soriano a Bologna". Poi sul collega che più lo ha colpito non ha dubbi: "Meret mi piace molto"

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Sono state feste serene anche per la Roma, protagonista di una prima parte di stagione decisamente positiva. In panchina è arrivato Fonseca, sono cambiate tante cose la scorsa estate, ma la strada intrapresa sembra essere quella giusta. Prima della sosta la vittoria di Firenze, un 4-1 netto. Dopo ci sarà il Torino, primo match del 2020. Che intanto è cominciato con il bagno di folla al Tre Fontane, dove i giallorossi si sono allenati davanti a 2600 tifosi (biglietti esauriti nei giorni precedenti in pochissimi minuti). Tanti sorrisi in campo, fra cui quello di Pau Lopez. Il portiere è una delle tante intuizioni vincenti di Petrachi: "E' sempre bello allenarsi davanti alla gente. E' sempre una giornata diversa, magari potremo rifarlo", sorride intervistato dal sito ufficiale della Roma. Lo spagnolo è arrivato a inizio luglio, quando nelle casse del Betis sono finiti 30 milioni (è lui il portiere più pagato di sempre nella storia dei giallorossi): "Cosa mi ha convinto a venire qui? Un po' tutto. La società è una realtà storica della Serie A. Non ho mai avuto dubbi, è stato un passo in avanti per la mia carriera. Sono molto felice di aver fatto questa scelta e questi sei mesi sono stati positivi: le mie prestazioni sono cresciute". Tante le differenze con la Liga: "In Italia si lavora molto di più sulla tecnica". Lui lo fa con Savorani, l'allenatore dei portieri: "Petrachi mi diceva che sarei rimasto sopreso dalla sua bravura. Così è stato, i sui consigli mi aiutano tanto". La parata più bella? "Quella di Bologna su Soriano: "Ma anche quella fatta contro il Valladolid". 

"Rigori? Non ne paro..."

Poi spazio anche a domande curiose, come quelle sui rigori. Sui 24 che gli hanno fischiato contro in carriera, ne ha parati solo tre: "Non li paro in partita e neanche in allenamento - ci scherza - non sono bravo a differenza di altri portieri. Mi manca quella intuizione". Sulle spalle non ha il numero uno ma il 13: "Perché in Spagna chi gioca fra i pali porta o l'uno o l'altro". Roma gli piace: "La città è bellissima. Sono fortunato perché abito vicino al centro e mi posso godere la gente. Mi piace quando vado al ristorante, mi piace come mi trattano". New York, Miami e Barcellona le città che ama. Non solo il calcio nella sua vita: "Ho iniziato facendo il portiere, poi ho abbandonato per fare basket perché i miei amici giocavano a quello". Guarda tanto tennis: "Cerco di prendere qualcosa dalla mentalità di chi ci gioca. Nadal è incredibile". Infine il portiere della Serie A che più lo ha colpito: "Meret. Non lo conoscevo e mi è piaciuto quando l’ho visto. Mi piace molto per il modo di giocare".