Domenica il big match tra la squadra di Fonseca e quella di Conte, due filosofie opposte a confronto: i giallorossi aggrediscono subito gli avversari e nei primi tempi hanno segnato quasi il doppio dei gol. I nerazzurri si esaltano nella ripresa, dove hanno conquistato ben 16 punti in più
Il match di cartello della 17^ giornata vedrà opporsi Roma e Inter. Attualmente separate da tre punti, il big match di domenica rappresenta un altro snodo cruciale per il futuro delle due squadre: i padroni di casa sono chiamati a dare l'ennesima risposta (fin qui non pervenuta) contro una big, i nerazzurri a riscattare il ko sul campo della Samp. La squadra di Fonseca, infatti, è ancora alla ricerca della prima vittoria contro una squadra piazzata nelle posizioni di vertice. Finora sono arrivati i pareggi contro Juve, Milan e Sassuolo - in cui probabilmente avrebbe meritato qualcosa in più - e le pesanti sconfitte in casa del Napoli e dell'Atalanta. Quella di Conte non può permettersi un'altra battuta d'arresto che andrebbe a vanificare gli 8 successi consecutivi ottenuti in campionato tra fine novembre e il 3 gennaio, permettendo la (possibile) mini-fuga del Milan e il recupero della Juve. Il lunch match, oltre al valore dei punti, metterà di fronte, soprattutto, due mondi opposti. Roma e Inter hanno mostrato nelle prime 16 giornate un atteggiamento completamente diverso alla partita, sinonimo di imprevedibilità in vista dello scontro diretto di domenica.
La Roma aggredisce subito
Se si considera la trasferta di Verona all'esordio come 0-0, la squadra di Fonseca e l'Inter hanno statistiche quasi identiche in classifica: 2 punti in più in classifica per i nerazzurri (3 reali con la sconfitta a tavolino), frutto di una vittoria in più, con un +6 per le reti segnate e gli stessi gol subiti. Ma cambia del tutto il modo in cui sono arrivati a questi risultati. Per far capire il punto di forza della Roma basta un dato: se le partite finissero dopo il primo gol, i giallorossi sarebbero a un punto dal Milan capolista. Questo perché a differenza di quanto accaduto nelle prime giornate, in cui la manovra si è sviluppata in particolare nei secondi 45 minuti, nelle ultime settimane i capitolini hanno aggredito fin da subito gli avversari nel match. Dopo le prime sedici giornate sono 22 i gol segnati da Mkhitaryn e compagni nei primi tempi, dato che arriva quasi a dimezzarsi nella ripresa (13). Questo è anche giustificato dal fatto che i giallorossi - usciti vincitori in tutte le partite contro squadre presenti nella seconda metà della classifica - si sono spesso ritrovati all'intervallo con più di un gol di vantaggio e hanno successivamente tirato il fiato in vista dei tanti match ravvicinati nel calendario. Tanto è vero che, se nelle prime frazioni di gioco hanno raccolto ipoteticamente 34 punti, nelle seconde ne hanno perso soltanto uno, incassando recuperi e rimonte definitive solo da Juve e Atalanta.
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L'Inter azzanna alla fine
In casa Inter avviene tutto il contrario. La squadra di Conte sarebbe, infatti, prima in un'ipotetica classifica in cui si fossero giocati solo i secondi tempi. Al rientro dagli spogliatoi, i nerazzurri sono abituati a cambiare completamente atteggiamento e mettere sotto gli avversari, riuscendo anche in complicate rimonte. La cosa non è avvenuta a Genova (nonostante tanti tentativi verso la porta blucerchiata) e ha evidenziato il campanello d'allarme di questa tendenza: andare sotto all'intervallo è sempre un rischio perché, per effettuare una rimonta nei secondi 45 minuti, serve anche un'eccellente e costante forma fisica. 12 appena i gol segnati nella prima frazione, che diventano addirittura 29 nella seconda: già 7 le volte in Serie A in cui Lukaku e compagni hanno chiuso il match con 3 o più reti. Gli ipotetici punti conquistati nei primi tempi sono 20, ma Conte si ritrova a -1 dalla testa della classifica grazie all'exploit nei secondi in cui ha guadagnato ben 16 punti in più. Roma e Inter si 'divideranno' un tempo a testa anche nella sfida di domenica?