L'assist di tacco di Spinazzola, il tunnel di Gyasi, lo scavetto di Simy e altre grandi giocate dall'ultima giornata di campionato
La 25^ giornata ha visto il duello a distanza tra Milan e Inter risolversi di nuovo a favore dei nerazzurri, che grazie alla doppietta di Sanchez hanno guadagnato due punti sui diretti rivali, fermati sul pareggio dall’Udinese. La partita più spettacolare è stata quella tra Napoli e Sassuolo, ma anche le affermazioni nette di Juventus, Verona e Atalanta hanno messo in mostra squadre in salute e giocatori pronti a prendersi la scena. Queste sono le migliori giocate di alcuni di loro.
L’uscita dal basso della Juventus
La prima stagione di Pirlo sta vivendo in bilico tra l’ambizione di provare a dominare il gioco e le difficoltà di farlo con una rosa falcidiata dagli infortuni e con un tasso tecnico forse inferiore agli ultimi anni. Alcune volte però l’idea e la forma si incontrano e i bianconeri producono azioni che sembrano disegnate. Qui, tenendo Bentancur come perno, la Juventus esce dalla pressione dello Spezia disegnando due triangoli sul campo, prima in basso a destra e poi più in alto nel campo, permettendo all'uruguaiano di ricevere fronte alla porta e servire in verticale Danilo, che con un grande controllo orientato riesce a girarsi col corpo e spingere l’azione in avanti, invece di tornare indietro come succede spesso. A quel punto saltate le due linee di pressione avversaria, con la difesa dello Spezia costretta a scappare indietro, per la Juventus è facile ribaltare il lato dell’azione per servire Ronaldo in uno contro uno con l’avversario. Come l’abbiamo visto fare milioni di volte, il portoghese a buon gioco a rientrare e calciare con l’interno destro a giro. Il tiro è quasi perfetto, ma finisce sulla base del palo a pochi centimetri dalla gloria.
Il tunnel di suola di Gyasi
Tra tutti i possibili modi di dribblare un avversario, il tunnel è sempre il più beffardo, quello che più ti fa pensare che chi lo esegue non sta tanto cercando un vantaggio, ma piuttosto di affermare qualcosa. Qui ad esempio, la Juventus era da poco passata in vantaggio dopo aver subito lo Spezia per larghi tratti della partita. In pochi minuti l’inerzia della gara si era ribaltata completamente e la squadra di Pirlo era in totale controllo. Su questo passaggio un po’ sciatto del compagno, Gyasi vede l’occasione di punire l’aggressività di Chiesa, che arriva in pressing con le gambe larghe. Non serve tanto, con la punta della suola aggancia il pallone e lo fa scivolare lentamente sotto le gambe del giovane talento della Juventus. È appena un tocco di suola, ma la reazione di Chiesa è di chi è stato appena pugnalato al cuore.
Lo scavetto di Simy
Simy è sbarcato in Serie A ormai 5 anni fa, come una specie di alieno. In un ruolo in cui oramai è richiesta sempre più armonia e capacità di fare tutto, Simy sembrava inadeguato, troppo lungo, troppo scoordinato, troppo scarso. L’impatto non è stato facile: il primo anno ha segnato appena 3 gol e sembrava la classica meteora che non avremmo mai più rivisto. Ma Simy non si è scoraggiato, nonostante non fosse giovanissimo, ha iniziato a migliorare in tutti gli aspetti del suo gioco, dalla tecnica alla leadership. Lo scorso campionato è stato il miglior marcatore della B. Quest’anno è arrivato a 8 gol, migliorando il suo record nella massima serie. Non sarà mai un giocatore tecnicamente benedetto, ma la grazia con cui si porta avanti il pallone con l’esterno del piede e lo scavetto con cui supera Sportiello dopo aver contato i passi sono rari per un giocatore con il suo fisico. Un gol che non avremmo mai immaginato vedergli segnare solo un paio d’anni fa.
La ruleta di Verre
Per riuscire bene una ruleta necessità di due movimenti perfettamente coordinati. Il primo con la suola per attirare a sé il pallone, il secondo col tacco per riportarlo in avanti. Il problema è che il secondo movimento è al buio, quindi deve essere legato al primo per funzionare. Verre preso in mezzo a due avversari si trova quasi costretto a provarla ed è bravo nel coordinare i due movimenti in uno spazio molto stretto, riuscendo poi a tenere il pallone lì e mantenere fluida l’azione. Perde solo un attimo per ritrovarsi, quasi non crede che gli sia riuscita così bene.
Il filtrante di tacco di Spinazzola
Non so se è una buona notizia, ma Leonardo Spinazzola nelle ultime partite è stato forse il giocatore con più responsabilità creative della Roma. Dopo la grande stagione con l’Atalanta, Spinazzola si era un po’ perso, tra infortuni e qualche difficoltà nel trovare minuti nella Juventus, ma questa stagione alla Roma lo rilancia come uno dei migliori esterni del campionato. Sta mostrando anche più sfumature rispetto a quella dimensione puramente di talento fisico che conoscevamo. Questo filtrante di tacco non è un colpo che ci aspettiamo da lui. Dà addirittura la pausa prima di giocarlo e l’esecuzione fatta da fermo ha anche un non so che di coatto. Addirittura il suo passaggio prende un effetto “all’indietro” come se fosse un colpo fatto non col tacco ma con una stecca di biliardo.