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Mertens: "A Napoli mi sento un re, posso giocare fino a 40 anni"

NAPOLI
ph. IG @driesmertens

L'attaccante belga ha parlato del suo rapporto con Napoli e dei piani per il futuro: "Vivo una favola, mi sento un re. Non farò l'allenatore, è troppo stressante. Potrei giocare anche fino a 40 anni"

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Il rapporto con Napoli e i napoletani, gli obiettivi da raggiungere e i programmi per il futuro. Tanti gli argomenti trattati da Dries Mertens, tornato a parlare dal ritiro del Belgio dove è impegnato per le gare di qualificazione ai Mondiali del 2022. Già impiegato praticamente per tutta la partita nella vittoria 3-1 contro il Galles (sostituito soltanto nei minuti di recupero), prima di fare rientro a Castel Volturno l'attaccante dovrà affrontare con i Red Devils anche Repubblica Ceca (sabato 27 marzo) e Bielorussia (martedì 30).

"A Napoli vivo una favola, mi piacerebbe tenere casa"

133 gol in tutte le competizioni (100 in Serie A) hanno reso Mertens non solo il miglior marcatore di tutti i tempi nella storia azzurra, ma anche una vera e propria icona di Napoli. "A Napoli mi sento un re - ha detto l'attaccante al sito belga Hln -, basta poco per perdere il trono ma per ora sto vivendo una favola. Dopo il ritiro andrò a vivere in Belgio perché vedo troppo poco i miei nipotini. Ma con la mia compagna Kat abbiamo parlato del nostro bellissimo appartamento a Napoli (a Palazzo Donn'Anna, all'inizio della collina di Posillipo, ndr): vorrei tenerlo, ma credo che sarà difficile".

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"Non farò l'allenatore, è troppo stressante"

Mertens ha inoltre parlato dei suoi piani per il futuro e ha escluso la possibilità di sedersi in panchina una volta appesi gli scarpini al chiodo: "Fare l'allenatore è troppo stressante - ha proseguito l'attaccante belga -, tutti gli allenatori sono sempre stanchi. Al momento penso solo a continuare a giocare: a volte credo di poterlo fare fino a 40 anni. Altre volte penso che, non avendo figli, se mi fermassi potrei girare il mondo. Mi piacerebbe scoprire cose nuove, anche se adesso siamo in una bolla. In ogni caso, non ho paura che in futuro la mia popolarità finisca. Non temo che dopo il calcio la gente si dimentichi di me".

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