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Atalanta-Sassuolo, Gasperini: "Scudetto? Non rispondo ma stiamo crescendo"

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L'allenatore dell'Atalanta si gode il momento della sua squadra e non fa previsioni sul futuro: "Dipende dalla crescita della squadra". Tuttavia è soddisfatto di quanto hanno fatto i suoi: "24 punti in dieci partite sono tanti e stiamo migliorando nel gioco e nella condizione. Non sapevamo se puntare in alto o fare i 40 punti che chi chiede il presidente"

ATALANTA-SASSUOLO 2-1, GOL E HIGHLIGHTS

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Gian Piero Gasperini si gode il primo posto (momentaneo) della sua squadra dopo il successo in rimonta contro il Sassuolo: "È una bella soddisfazione per tutta quanta la squadra - dice - Dieci partite non sono poche, avere fatto 24 punti è un grande merito per loro. Siamo partiti al meglio, sempre molto quadrati e lucidi. Scudetto? Una bella domanda ma per non perdere amicizie non rispondo. Stiamo crescendo nel gioco, ma anche nella condizione. Sappiamo benissimo di essere lì e bisogna cercare di farlo il più a lungo possibile". Una squadra andata oltre le più rosee aspettative: "Indubbiamente sì, ora stiamo crescendo anche con i ragazzi, c’erano giovanissimi in campo. Siamo soddisfatti del percorso, quando fai risultato e punti in classifica".

"I miei ex oggi allenatori? Spero facciano meglio di me"

Tanti ex giocatori di Gasperini sono diventati allenatori, Palladino, Bocchetti, Thiago Motta e Juric: "È una bellissima soddisfazione, sono molto contento per loro, spero che possano avere un’ottima carriera, che possano arrivare a vertici maggiori rispetto ai miei. Quegli anni sono stati molto belli. Il prossimo? Spero che venga fuori dall’Atalanta. Quel Genoa era straordinario, era una squadra che giocava un calcio diverso, dove loro ci credevano fortemente. Siamo arrivati quinti a pari merito con la Fiorentina".

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"L'anno scorso meno sicuri e meno prolifici"

In cosa differisce l'atalanta di questa stagione da quella della scorsa? "L'anno scorso nel girone di ritorno, al di là degli episodi, abbiamo perso alcune partite in casa. Attaccavamo molto ma non eravamo prolifici, sicuri e tecnici come in passato dove per anni abbiamo fatto record di gol - spiega - Quest’anno siamo partiti bene perché non sapevamo che campionato fare, se vincere o fare i 40 punti che chiede il presidente. Abbiamo deciso di partire più bassi, con ripartenza e palle lunghe. La mia strada è quella di ritornare a quello che facevamo, in questo momento alterniamo un po', mi è piaciuto molto il primo tempo. Bisogna concretizzare di più, altrimenti si rischia”.

"Non abbiamo dei sogni particolari"

Sugli obiettivi: "È troppo presto e non abbiamo dei sogni particolari. Incontrando un po' tutte le squadre capiamo se possiamo competere. Abbiamo incontrato il Milan, la Roma, l’Udinese e ora avremo Lazio, Napoli e Inter. Queste sono le partite che ti danno la sensazione di quanto puoi essere competitivo. Noi faremo bene la nostra parte, quanto a puntare in alto ci vuole ancora parecchio. Dipende dalla crescita di squadra".