Addio a Gaudenzio Bernasconi, bandiera della Sampdoria ed ex Nazionale

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Si è spento a 90 anni Gaudenzio Bernasconi, storico difensore della Sampdoria a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Dopo l'addio a Mihajlovic e Vialli, con il tributo di Marassi in occasione del match col Napoli, un altro lutto in casa Samp

La Sampdoria piange la morte di Gaudenzio Bernasconi, storica bandiera del club blucerchiato a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. L'ex difensore, classe 1932, si è spento a 90 anni. Ha giocato 365 partite con la maglia della Sampdoria tra il 1954 e il 1965, detenendo a lungo il record di presenze con la squadra genovese (oggi appartenente a Roberto Mancini con 566 gare in blucerchiato). Tra il 1956 e il 1959 "Orsacchiotto", questo il suo soprannome, giocò anche 6 partite con la Nazionale azzurra. "Una stella in più nel firmamento blucerchiato", ha scritto il club di Corte Lambruschini su Instagram. Dopo Gianluca Vialli e Sinisa Mihajlovic, omaggiati a Marassi domenica 8 gennaio in occasione del match con il Napoli, la Samp dice addio a un'altra bandiera. 

Un'immagine di Bernasconi in un Milan-Sampdoria - ©LaPresse

L'addio della Sampdoria al suo campione

"566 Roberto Mancini. 510 Moreno Mannini. 493 Pietro Vierchowod. 459 Angelo Palombo. 400 Fausto Pari. 376 Fausto Salsano.  365 Gaudenzio Bernasconi. Le statistiche parlano chiaro. Parlano di un autentico pezzo di storia dell’Unione Calcio Sampdoria. Storia vera, a cavallo tra gli anni 50 e 60, quando essere blucerchiati non era così facile come un trentennio dopo.

 

Gaudenzio Bernasconi da Ponte San Pietro. In questo tremendo inverno 2022/23 ci ha lasciato anche lui. Orsacchiotto – come lo chiamavano tutti – aveva 90 anni e questa mattina, dopo la colazione, si è addormentato per l’ultima volta.

 

Erano lontani i tempi della trincea, con il 5 cucito dietro la schiena e la fronte alta propensa all’anticipo. Ma Gaudenzio era rimasto lo stesso di sempre, schivo e sensibile. E sampdoriano. Divenuto nel frattempo padre e nonno, si commuoveva ancora nel ripercorrere il passato e a ricordare le sue tantissime battaglie con la maglia dai colori più belli di tutti.

 

Aveva le lacrime agli occhi anche in occasione dell’ultima sua apparizione a Marassi, da tifoso, nel febbraio 2016, felice di essere tornato a casa e di sfoggiare con orgoglio la sua maglia, la maglia di una bandiera.

 

Perché questo è stato Bernasconi, una carriera professionistica da centromediano, dal 1954 al 1965, vissuta a Genova, tutta in Serie A. Non si tolse mai la soddisfazione di segnare un gol, ma a fare da contraltare a questa piccola grande lacuna aveva altre mille qualità: continuo e corretto, presente per 133 (tra il ’55 e il ’59) partite di fila e mai espulso, divenne un punto fermo della Sampdoria più forte prima dell’avvento di Paolo Mantovani, al punto da conquistare la Nazionale. Dalla provincia all’azzurro, classe operaia in Paradiso. Un Paradiso che da oggi potrà contare su una stella in più. Alla moglie Anna e a tutta la famiglia Bernasconi le più sentite condoglianze da parte della società".