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Napoli, Spalletti: "Lasciare ora è atto amore. Non ho più energie per essere all'altezza"

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Ultima conferenza da allenatore del Napoli per Luciano Spalletti, che ha ringraziato tutto l'ambiente per il periodo passato insieme e per lo scudetto conquistato lo scorso mese. Sulla decisione di non proseguire il rapporto: "Nella cena con il presidente abbiamo deciso tutto in quarto d'ora. Eravamo d'accordo che avrebbe comunicato lui la scelta"

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Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa, alla vigilia dell'ultima sfida di campionato contro la Sampdoria: "Ringrazio tutti quelli che ho incontrato in questi due anni per me indimenticabili. Ringrazio un gruppo di calciatori straordinario, una città nata per il calcio, i tifosi in giro per il mondo e i bambini che mi hanno abbracciato. Ringrazio tutta la squadra, i vari staff, i dirigenti, i dipendenti del club, il Presidente e la società tutta".

Il motivo dell'addio

"Lasciare ora è un autentico atto d'amore. Ho speso tutto quello che avevo. Non ho più le energie per essere all'altezza di ciò che si ama".

L'abbraccio con De Laurentiis

"C’è un’aria di o me o lui e io non voglio che ci sia questa divisione. Nessuno dei due deve annullare l’altro, abbiamo lavorato benissimo tutti insieme. Il senso dell’abbraccio era quello: volevo giocare anche un po’ cancellando queste insidie che si sentono nell’aria".

La cena con il presidente

"Cena con De Laurentiis in cui sembrava tutto risolto? In quella cena con De Laurentiis abbiamo sistemato tutto in quarto d’ora. Siamo stati lucidi nel concludere quello che era il motivo del nostro incontro. Eravamo d’accordo che avrebbe comunicato lui la scelta. Non sono uno che cambia idea facilmente quando prende una decisione. Probabilmente mi faccio male da solo? Sì."

Il rapporto con la squadra

"Mi hanno fatto un regalo, ci siamo abbracciati. Questa è una cosa difficile da superare, ti viene il pensiero se hai fatto bene o male a prendere questa decisione. In questi giorni, nell’immaginarmi lontano da questa squadra e da questa città, ho pensato a quanto questa scelta sia difficile. Il cuore ti dice che dovresti continuare perché lasci davvero una squadra fortissima. Ma l’amore per tutto ciò che mi circonda in questo momento, è probabilmente quello che mi ha dato la forza per accettare questa decisione che ho preso".

L'elogio della città di Napoli

"Quando abbiamo capito che avremmo vinto lo scudetto, ho iniziato a dire alla squadra che avremmo visto la città esplodere di gioia. Ora mi rendo conto di aver parlato per mesi di qualcosa che nemmeno io conoscevo. Napoli non va immaginata, è molto di più dell’immaginazione. Napoli va vissuta e allora ci si rende conto di quello che è. Probabilmente sono sempre stato un po’ napoletano, avevo bisogno di questi due anni per diventarlo del tutto".

L'idea di calcio

"La verità sta sempre nel mezzo, l’obiettivo era di riuscire a far capire ai calciatori di saper interpretare anche da soli. Perché non vanno bene le marcature che facevamo all’inizio, a volte ci volevano delle mezze marcature in più. Ma quando dici sempre un po’ di questo o un po’ di quello hai sempre la difficoltà di farti capire, loro sono stati bravissimi ad interpretare le giuste vie di mezzo fra marcatore e zonista. Per fare questo ci vuole un’interpretazione importante dei calciatori, oramai esistono modi differenti di stare in campo. Riuscire a farli ragionare e questo sia quello giusto è il massimo e questi ragazzi ci sono riusciti. Al momento siamo miglior attacco e miglior difesa e abbiamo un buon margine di distanza, anche per i più bravi è difficile dire che gli altri hanno fallito tutti".

 

"Kvara si avvicina a Maradona"

"Kvara è un giocatore fortissimo, si avvicina a Maradona per le sue giocate e le sue accelerate da fermo. E' un grandissimo campione. Era già sulla bocca di tutti - ha raccontato ripensando all'acquisto in estate - Giuntoli me ne parlò e io diedi il mio assenso. La società è stata brava a investire e il ragazzo ci ha messo del suo, ascoltando e migliorando. Ha imprevedibilità, messo a sconquasso le difese avversarie, calcia di destro e di sinistro, ha gambe importanti e ha fatto gol di testa, va in cielo sul colpo di testa".