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Milan, Cardinale: "In Duomo con lo scudetto mi sentivo già a casa"

washington

Il numero uno di RedBird ha ricevuto il premio Leonardo Da Vinci Niaf per la Finanza. Durante la cerimonia a Washington ha parlato del Milan e del suo legame con l'Italia: "Il ringraziamento per il riconoscimento è una 'canzone d'amore' per Milano e per il mio retaggio italo-americano". E infine un "Forza Milan" davanti al presidente Usa Biden

MILAN, IL PUNTO INFORTUNATI VERSO LA JUVE

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E' stata una notte speciale quella vissuta da Gerry Cardinale che ha ricevuto a Washington il premio Leonardo Da Vinci Niaf per la Finanza, durante una serata di gala trascorsa (anche) insieme al presidente degli Stati Uniti Joe Biden. In un lungo discorso, il numero uno di RedBird ha parlato del Milan, del suo legame con l'Italia e non solo: "E' la prima volta che ricevo un premio o un riconoscimento per un lavoro che ogni giorno considero un privilegio svolgere. Ho la fortuna di amare quello che faccio e non c’è una vera linea di demarcazione tra ciò che faccio e ciò che sono. C'è un vecchio detto secondo cui sei bravo tanto quanto le persone che hai intorno - o come ha detto di recente il nostro amico ed ex giocatore del Milan Zlatan Ibrahimovic, "l'individuo viene con il collettivo, e se il collettivo fa bene, allora il singolo farà bene". 

La festa per lo scudetto del Milan

Tra i tanti temi, spicca il legame con l'Italia: "I miei ricordi più belli mentre crescevo erano i viaggi estivi che ogni anno facevamo in Italia. E in una di quelle estati del 1982, quando avevo 15 anni, mi ritrovai a festeggiare per le strade di Santa Maria Di Castellabate la vittoria dell'Italia ai Mondiali. Ricordo gli eroi di quel campionato dell’Italia – Franco Baresi, Daniele Massaro, il compianto Paolo Rossi – e ho anche un vivido ricordo di un livello di festeggiamenti mai visto prima in America. Andando avanti, 40 anni dopo, quasi negli stessi giorni, mi sono ritrovato in un tripudio simile fuori dal Duomo di Milano, a gioire con i milanesi per la vittoria nel campionato del Milan. Pochi giorni prima della conquista dello Scudetto, avevamo concordato li termini per l’acquisizione del Milan da parte di RedBird, ma abbiamo tenuto in sospeso l’annuncio dell’accordo fino a dopo la partita, per non distrarre la squadra né i tifosi. Ma mentre stavo lì in piazza del Duomo tra gli euforici milanisti, mi sono sentito trasportare indietro nel tempo, a 40 anni prima, e alla stessa sensazione che in qualche modo questa fosse casa mia". Poi Cardinale prosegue: "C’è una foto abbastanza nota di me al Duomo, scattata da un amico, che mi ritrae mentre festeggiavo con i tifosi che presto mi avrebbero conosciuto come il nuovo proprietario della loro storica franchigia. Ma in quel momento ero completamente anonimo e potevo riflettere serenamente sul surreale viaggio di 40 anni che in tanti modi ha segnato la mia vita e su cosa significa per me essere italiano". 

"Forza Milan" davanti a Joe Biden

Cardinale prosegue raccontando i primi momenti al Milan: "Mi sono ritrovato nel mio primo giorno ufficiale da nuovo proprietario del Milan a visitare il museo di Casa Milan, nel quartier generale del club nel cuore di Milano, abbracciato dalla straordinaria storia e dall'eredità di questa squadra leggendaria fondata 124 anni fa. E chi mi faceva da guida, accompagnandomi lungo questa storia? Niente meno che Franco Baresi e Daniele Massaro, due degli eroici giocatori che da ragazzo avevo visto vincere la Coppa del Mondo con l'Italia nel 1982 e che ora sono apprezzati consiglieri per me e per il team. Dopo quell'estate di 40 anni fa, avevo portato con me un poster di quei Campioni del Mondo che ho tenuto sulla parete per il resto del liceo - e non avrei mai potuto immaginare che due di quei volti avrebbero collaborato adesso con me. Per un americano, il concetto di 'condivisione della proprietà' del team con i tifosi è qualcosa di nuovo. Come italoamericano, è un privilegio che impone umiltà e che mi è ben presente. Quando vinciamo, sono entusiasta per i nostri tifosi; quando perdiamo, il mio cuore patisce per loro, perché so cosa significa, specialmente dopo aver festeggiato con nel 1982 e nel 2022. Per molti versi, queste mie note di ringraziamento per il riconoscimento ricevuto questa sera sono una 'canzone d'amore' per Milano e per il mio retaggio italo-americano". In conclusione, i ringraziamenti alla famiglia e un "Forza Milan!" gridato davanti alla platea.