Il ritorno di Alessandro Nesta in Serie A

Un po' per il campo brutto e disastrato dal caldo d'agosto, un po' per lo stadio con tanti spazi vuoti e molta gente ancora in vacanza, un po' per uno zero a zero noioso e figlio di ritmi evidentemente dettati dai pesanti carichi di lavoro di queste settimane di preparazione. Molto probabilmente questo Empoli-Monza non finirà nell'album dei ricordi della Serie A, forse potrà starci soltanto per un paio di foto scattate in serata: il tunnel di Solbakken a Pablo Marì nel finale e il volto di Alessandro Nesta, impotente, a guardare i suoi dalla tribuna. L’aveva sognato certamente diverso il suo debutto in Serie A, mister Sandro. E invece, come il suo dirimpettaio D’Aversa, ha dovuto saltare la prima per squalifica, a causa di un cartellino rosso diretto che gli era costato due giornate di stop al termine della scorsa stagione, dopo aver protestato eccessivamente contro un recupero non concesso al termine di Sampdoria e Reggiana. Nesta non si è visto in panchina, e a dire il vero non si è visto nemmeno molto della sua idea di calcio. Eppure a chiunque parli di lui brillano gli occhi. Addetti ai lavori, suoi giocatori ed ex compagni, gente che lo conosce da poco o tanto tempo. Tutti riconoscono il fatto che a livello umano sia il top. Empatico, magnetico, soprattutto uno 'vero', mai di facciata, che dice quello che pensa e non fa retropensieri: simpatico, semplice, sempre pronto alla battuta. Così allo stesso modo ha impostato il rapporto con il gruppo che sta guidando in questa sua prima esperienza in A, dopo aver allenato in B il Perugia, il Frosinone e per ultima la Reggiana. Vive di adrenalina Nesta, lo ha detto chiaramente il giorno della presentazione e lo ha ribadito nella conferenza pre-partita. Vive di idee, prendendo ispirazione dai suoi grandi maestri Zeman, Eriksson, Ancelotti. E di sogni. Soprattutto quello di ripercorrere da allenatore, per dirla alla Galliani, la stessa straordinaria carriera fatta da giocatore, prima con la Lazio e poi con il Milan. E a proposito di Milan, lo stesso Galliani nei corridoi del Castellani quasi saltava di gioia alla notizia del pareggio di Okafor contro il Torino nei minuti di recupero, quando la sua partita, quella del Monza, era già terminata. Non dimentica il passato l’ormai senatore. Non lo ha fatto con Nesta né lo ha fatto con Maldini, Daniel stavolta, con Paolo in tribuna a vedere la prima stagionale del figlio. E non dimenticherà nemmeno di essere il condor del calciomercato: "Perché negli ultimi giorni il Dottore ci ha abituati da sempre a colpi di scena" ha detto proprio il nuovo allenatore del Monza, che aspetta qualche altro rinforzo dal mercato. Probabilmente un portiere che possa fare da chioccia al giovane e promettente Pizzignacco, preso dalla Feralpi Salò e subito titolare nelle prime due di agosto . Ora Genoa e Fiorentina prima della sosta. Finalmente con Alessandro Nesta in panchina, sperando di vedere anche un altro Monza, più vicino alle idee del suo nuovo allenatore.