Entro, rimonto, esco, divento indispensabile: i 31 minuti di Reijnders contro il Torino

Quando Reijnders entra in campo, al 59esimo minuto della partita contro il Torino, il Milan è sotto per 1 a 0 dopo il goffo autogol di Thiaw a metà del primo tempo. Contemporaneamente Paulo Fonseca opta per altri due cambi: dentro Theo e Morata, fuori Chukwueze e Jovic, con i rossoneri che si dispongono in quello che dovrebbe essere più o meno il loro 'undici' tipo. Le sostituzioni non sortiscono però l'effetto sperato, anzi. Dopo una decina di minuti infatti, il Torino raddoppia grazie a un colpo di testa di Zapata su cross di Lazaro, spegnendo quasi del tutto le speranze di rimonta del Diavolo . Quando la partita sembra andare inesorabilmente in direzione della Mole, i rossoneri cominciano ad alzare il ritmo, a creare più azioni da rete e a schiacciare sempre di più i ragazzi di Vanoli, che non riescono più a ripartire in contropiede con efficacia. Il tentativo di rimonta del Milan, seppur in maniera caotica, passa soprattutto per il numero 14. Guardando anche solo gli highlights della partita, infatti, Reijnders entra in entrambe le azioni con cui i rossoneri riescono ad acchiappare il pareggio negli ultimissimi minuti di gioco: prima all'89°, quando su un suo tiro-cross teso nel cuore dell'area Morata riesce a mettere la punta dello scarpino e a cambiare la traiettoria del pallone; poi al 94°, quando serve il ben appostato Musah a destra per il cross con cui Okafor riesce a firmare il 2-2 definitivo grazie a una pregevole conclusione al volo. Grazie ai dati forniti da Soccerment però, possiamo avere una comprensione della partita di Reijnders che vada al di là della semplice visione di tre minuti di highlights presi online. Soprattutto riusciamo a capire come l'olandese, la partita, l'abbia completamente svoltata. Innanzitutto sbirciando la sua heatmap, ovvero la mappa delle zone in cui ha agito maggiormente nei minuti in cui è stato in tempo. Come si può ben vedere Reijnders ha agito quasi esclusivamente sulla trequarti campo del Torino, principalmente sul lato destro, contribuendo in maniera decisiva ad alzare il baricentro della squadra di Fonseca negli ultimi 20 minuti di partita. La mappa è significativa soprattutto perché Reijnders entra al posto di Bennacer, vestendo i panni del regista algerino in un centrocampo a due con Loftus-Cheek, uno che non dà esattamente la priorità alla fase difensiva. Non serve essere maestri della tattica per capire che se il tuo mediano gioca a 25 metri dalla porta avversaria la squadra è sbilanciata di molto in avanti, eppure il Milan non ha mai sofferto in questi minuti di pressione. Un primo segnale che fa capire l'importanza dell'olandese nel cuore del campo, sempre molto bravo in entrambe le fasi di gioco, sia a far girare la palla che a coprire gli spazi. Un altro dato molto importante è quello relativo ai passaggi effettuati. Come detto, Reijnders ha contribuito a velocizzare il giro palla, ad accelerare la verticalizzazione della manovra del Milan e a schiacciare il Torino nei pressi della propria area di rigore, impedendo di fatto ogni tentativo di ripartenza. Nei suoi 31' di gioco Reijnders ha effettuato 30 passaggi, con una precisione del 93%, un dato notevole considerando il numero di avversari che aveva davanti. Per fare un termine di paragone, Theo Hernandez e Morata, entrati insieme all'olandese, ne hanno effettuati rispettivamente 20 e 6 nello stesso tempo. Nessuno di questi poi è stato un passaggio lungo, ma tutti a breve distanza, sempre per il discorso di velocizzare la manovra fatto prima. Ultimo dato: tra i giocatori rossoneri nessuno ha tentato più dei 60 passaggi di Saelemaekers, che ha giocato però tutta la partita. Se avesse giocato tutti i 90 minuti invece, Reijnders ne avrebbe fatti la bellezza di 87, e ciò conferma quanto detto sull'importanza dell'ex Az Alkmaar anche nel nuovo Milan di Paulo Fonseca.