Lazio, lavori in corso: col Milan si cambia

Il passo indietro è stato evidente ma ora la Lazio non deve perdere l’equilibrio. Sarebbe stato prematuro esaltarsi dopo la vittoria all’esordio col Venezia, è sbagliato deprimersi ora. L’ambiente Lazio, si sa, è umorale e spesso vive di eccessi a cui Baroni dovrà presto iniziare a fare l’abitudine. L’equilibrio attorno a campo si può indirizzare ma non gestire, quello dentro invece sì. Ed è ciò a cui è chiamato l’allenatore, il primo a mettersi fretta. La sua Lazio tatticamente è ancora un ibrido, senza una precisa identità. Che rispetto ad una stagione fa ci sia un deficit di qualità è un dato di fatto: in questo senso le partenze di Immobile e Luis Alberto hanno tolto sia piede sia esperienza alla squadra. Un gap da provare a colmare con l’organizzazione, la forza del collettivo, un impianto tattico definito e principi di gioco chiari. Su questo i biancocelesti sono ancora indietro. Anche i nuovi, positivi all’esordio, sono stati tra i peggiori a Udine. Uno dei princìpi cardine del gioco di Baroni è la mobilità, è vero, ma servono dei punti di riferimento tattici che ancora non sembrano ben nitidi. La squadra ci prova e si fida ciecamente del suo allenatore. Questo ha un peso, anzi, è una sorta di polizza pensando al futuro. La Lazio insomma è destinata a migliorare nelle due fasi, soprattutto in quella difensiva. La partenza è stata assolutamente negativa, anzi, le partenze. Perché i 3 gol subiti in 2 partite dai biancocelesti sono arrivati sempre in apertura di tempo. Andersen e Lucca a inizio partita, Thauvin in avvio di ripresa, tutti e tre hanno bucato Provedel nei primi cinque minuti della frazione. Probabilmente è solo una coincidenza — "Sarebbe preoccupante se non fosse così", ha dichiarato ieri il portiere biancoceleste — ma più del quando sarà meglio lavorare sul come sono stati incassati i gol. Errori individuali e di squadra, avversari troppo spesso lasciati indisturbati, la naturale conseguenza di un profondo processo di trasformazione. Il mercato può dare una mano? Difficile. Perché Baroni avrebbe bisogno di un regista che migliori il palleggio della squadra ma probabilmente in quella zona del campo la Lazio, al netto di qualche cessione, resterà così. Si continuerà a lavorare invece per Folorunsho, centrocampista offensivo con altre caratteristiche, più di strappo e di muscoli. La Lazio lo vorrebbe in prestito senza obbligo di riscatto, una formula al momento poco gradita al Napoli. In attesa di un eventuale ultimo ritocco sul mercato Baroni ha già deciso di modificare la squadra in vista della sfida di sabato contro il Milan. Dopo aver schierato per dieci undicesimi la stessa formazione nei primi 180 minuti della stagione, stavolta si cambia. Spazio a Patric dietro, forse Cataldi a centrocampo , maggior minutaggio per Castrovilli e maglia da titolare ad uno tra Tchaounà e Dia in attacco, i volti nuovi del reparto offensivo biancoceleste. La formula col doppio centravanti varata ad Udine in situazione di emergenza per provare la rimonta non è dispiaciuta all’allenatore, che in settimana lavorerà a Formello anche su questa soluzione.