Juventus, come difende la squadra di Motta e perché non prende mai gol

Su una cosa non abbiamo dubbi: non c’è una sola risposta al quesito che tutti si pongono in questo inizio di campionato. Perché la Juve non prende gol? Domanda che sorge spontanea quando un macro-dato spunta in maniera così prepotente. In 6 giornate di campionato, la Juve ha preso 0 gol. ZERO. E in questo zero, i meriti di Thiago Motta sono tantissimi. Perché oltre a non subire gol, la Juventus ha concesso davvero pochissimo ai suoi avversari. Quando arriva un clean sheet , può capitare che sia merito di una prestazione eccezionale del portiere, oppure di uno scarsa finalizzazione della squadra avversaria. Ecco, non è questo il caso. Come ci confermano i dati di Soccerment, la Juventus è prima in tutte le statistiche difensive. Qui ne abbiamo scelte quattro, che dimostrano come quello zero sia a causa della fase difensiva della squadra di Thiago Motta. Il dato degli xG è particolarmente significativo: la Juve ne ha concessi 2.60 in totale, il Napoli secondo 5.95 e la Fiorentina terza 6.65. E se è difficile creare buone opportunità da gol contro la Juventus, è ugualmente complicato arrivare in area di rigore: i 66 tocchi concessi nella propria area sono il 25% in meno della seconda in questa classifica . È una sorpresa? Fino a un certo punto, perché la vera forza del Bologna dello scorso anno è stata proprio la fase difensiva. Il Bologna 23/24 è stata infatti la squadra con la terza miglior difesa sia come gol sia come xG concessi. Lo stile difensivo è stata una delle chiavi di questo fantastico rendimento. In particolare, parliamo di pressione e riaggressione. Questa è una grafica che va interpretata per bene. Perché i numeri vanno sempre interpretati e contestualizzati, per capire che verità ci stanno raccontando. Partiamo dagli ultimi due dati, i due indici che ci parlano di quanto una squadra riaggredisca l’avversario quando perde palla, e di quanto lo faccia in maniera efficace. Qui la Juventus è prima per distacco in Serie A: è la squadra che fa meglio quello che Klopp chiama gegenpressing. Parliamo – per essere precisi - della riconquista entro 6 secondi di un possesso perso nel terzo offensivo, che è stata forse l’arma più efficace anche del Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. Passando alla pressione, ci troviamo di fronte a un dato davvero singolare, perché il BDP ci indica che la Juventus è stata la squadra che in Serie A ha influenzato meno il possesso della squadra avversaria con il suo pressing. Questo significa che la Juve non pressa? Bella domanda. Servirebbe una bella risposta, ma non è facile essere così assoluti in questo caso. Perché – lo si vede bene nel corso di una partita - la Juventus è riuscita ad alternare molto bene i modi di reagire al possesso avversario. In base al portatore di palla, alla sua posizione, al momento della partita. In questo caso, il campo ce lo spiega – e ce lo fa capire – anche meglio dei soli dati. Questa è una tipica reazione della Juve a un possesso perso nel terzo offensivo. Il Genoa ha appena recuperato palla e l’atteggiamento del corpo dei giocatori della Juve più vicini al pallone è chiarissimo: si cerca subito la riaggressione e la riconquista immediata. Il Genoa riesce a trovare un’imbucata centrale, ma la riaggressione della Juve continua: d’altronde, siamo ancora nei 6 secondi dopo la perdita del possesso. Sono 5 i giocatori orientati verso palla e portatore , e il primo ad arrivare sulla palla è McKennie, quello tra l’altro più lontano in questo frame. Come abbiamo visto dai dati, sappiamo che la Juve è fortissima nella riaggressione, la migliore della Serie A. Ma non è l’unico modo che ha di difendersi. Cosa succede quando la fase di riaggressione non funziona? Questo. Il copione è il medesimo: la giocata della Juve è sbagliata, l’Empoli recupera, e su Gyasi si lanciano immediatamente i 4 giocatori più vicini alla palla. L’Empoli esce in maniera perfetta dalla pressione e muove la palla lontano dall’aggressività della Juve, da destra a sinistra. E qui la Juve cambia atteggiamento: fallita la riaggressione, tutti tornano in posizione a 100 all’ora. La squadra di Thiago Motta ha svolto questo tipo di transizione in maniera fantastica quest’anno, anche grazie alla posizione di Locatelli, che è il primo a scappare indietro e diventare un difensore centrale aggiunto. E infatti, l’azione va avanti e la Juventus riesce a difendersi agevolmente. Il portatore di palla dell’Empoli riceve pressione, e soprattutto in area di rigore la Juve ha superiorità numerica grazie anche al lavoro dello stesso Locatelli, preziosissimo con le sue letture difensive e il suo posizionamento. Spesso la Juventus si è trovata anche a difendere con un blocco basso. Tutti i giocatori dietro la linea del pallone e difesa di reparto, sempre attenta ad essere in superiorità numerica all’interno dell’area di rigore. In questa immagine la Juventus è tutta in una ventina di metri, e la linea difensiva è composta praticamente da 6 giocatori in linea, con l’aggiunta del solito Locatelli a dare una mano agli altri centrali. Qui succede la stessa identica cosa: difesa volta a coprire ogni spazio e Locatelli posizionato in mezzo ai centrali per dare copertura ed evitare buchi. Come sopra, quando si dispone con un blocco basso, la squadra è cortissima. Complicatissimo passare e, a maggior ragione, tirare verso la porta. E il pressing? È raro che la Juve vada a prendere alta la squadra avversaria: capita spesso sul rinvio dal fondo del portiere, poche volte invece su un possesso in una 'normale' situazione di gioco. Quello che succede di solito quando la squadra avversaria costruisce, è piuttosto quello che possiamo vedere sotto. La Juve è in una situazione di blocco medio, appena dietro la linea di centrocampo. Sul giro palla del Genoa, Vlahovic è in punta. Dietro di lui c’è una linea molto compatta di 5 giocatori, per cercare di chiudere la verticalizzazione facile oltre la prima linea. I due esterni d’attacco sono sulla linea dei tre centrocampisti. Quando la palla arriva a De Winter, però, cambia l’atteggiamento della Juventus. Il difensore del Genoa riceve con una postura chiusa, verso la porta, impossibilitato a guardare avanti. Questo è quello che gli analyst inglesi chiamerebbero trigger per andare in pressione: quando un possesso non può essere pericoloso, allora si può andare a pressare con grande intensità. Yildiz lo capisce e infatti va ad aggredire, e anche la postura di Vlahovic ci sta raccontando questa cosa. I giocatori della Juve vanno sui riferimenti a uomo, e lo spazio a disposizione di De Winter si restringe terribilmente. Probabilmente la scelta più saggia che potrebbe fare il belga sarebbe quella di andare dal suo portiere, anche perché davanti a lui ha solo una soluzione di passaggio , visto che la Juventus è stata molto brava a restringere il campo al momento giusto. De Winter va con coraggio – ma sbagliando – da Frendrup, che ha come unica soluzione quella di andare di prima sulla destra, dove però non c’è nessuno. Con una pressione da blocco medio con il giusto timing, la Juventus ha recuperato palla piuttosto agevolmente. Tanti esempi diversi per tante situazioni di gioco differenti. Sicuramente, uno dei meriti più grandi di Thiago Motta in questo avvio con la Juventus è quello di averla resa adatta a difendere molte situazioni di gioco, tutte con la stessa efficacia. Alternando marcature a uomo al lavoro di reparto puro. Anche per questo, nella casella 'gol subiti in campionato', c’è scritto ZERO.

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