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Bonucci: "Conte entra nell'anima dei suoi giocatori, trova la chiave giusta". VIDEO

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Intervenuto a Sky Calcio Club, Leonardo Bonucci ha raccontato Antonio Conte e la sua capacità di trasmettere la sua identità in ogni squadra che allena: “Entra nell’anima del giocatore, trova sempre la chiave giusta”, spiega, “Va a prendere le risorse più difficili da trovare”. Poi un aneddoto sul primo allenamento: “Mi sono fermato coi crampi, non penso sia successo a tanti”

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Cinque vittorie nelle prime sette partite di Serie A e primo posto in classifica: Conte si è preso il Napoli e torna a far sognare la piazza dopo il decimo posto della scorsa stagione. Leonardo Bonucci, intervenuto da Fabio Caressa a Sky Calcio Club, ha raccontato cosa differenzia l'allenatore leccese dagli altri: "È puntiglioso, deve trovare la soluzione per vincere. Di recente si è accorto che rispetto al recente passato il calcio è cambiato, che non poteva più adattare il suo modo di vedere il calcio. Adesso vediamo un Napoli completamente diverso ma che ha la sua identità e le sue caratteristiche ben precise", spiega l'ex difensore, "Convincere i giocatori delle idee è la cosa più importante e che Conte ha fatto in tutte le squadre che ha avuto e l'ha fatto sempre in fretta. Questo perché entra nell'anima del giocatore, trova sempre la chiave giusta. Ad esempio nel Napoli troviamo Kvara che gioca in mezzo al campo; non lo aveva mai fatto, con Spalletti giocava coi piedi sulla linea. Adesso l'ha convinto che venendo lì è il modo giusto. Vuol dire che la chiave di lettura che ha Conte quando parla con i giocatori fa sì che poi i giocatori gli vadano dietro. Ha fatto così alla Juve, all'Inter, al Chelsea, in Nazionale". 

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"Il primo allenamento mi fermai con i crampi"

Racconta poi due aneddoti che mostrano la metodologia di lavoro di Conte. Il primo risale all'esperienza in Nazionale, che ha allenato dal 2014 al 2016: "Ci eravamo qualificati per l'Europeo del 2016 con la Norvegia all'Olimpico. Non dimenticherò mai il discorso fatto già dopo il viaggio di ritorno: anche chi aveva giocato la sera prima, e non si sarebbe allenato, voleva scendere subito in campo", ricorda, "Ti entra dentro, va a prendere le risorse più difficili da trovare, che anche chi ha esperienza fa fatica a trovare dopo una partita. Lui le tira fuori, dopo 24h vorresti giocare un'altra partita". Il secondo risale ai tempi della Juve: "L'inizio con Conte è stato traumatico. Ero appena tornato dal viaggio di nozze, quindi mi ero presentato in condizioni non ottimali, e al primo allenamento mi sono fermato con i crampi. Non penso sia successo a tanti di fermarsi con i crampi in allenamento".