Serie A, le pagelle ragionate della settima giornata a cura di Stefano De Grandis

Lukaku mvp? Troppo facile, dopo che Conte l’ha cercato per tutta l’estate, e ora che Conte è già in fuga in serie A. Lukaku, un gol e due assist, si becca un 7 obbligatorio, ma non tanto perché decide . Romelu si prende il 7 per come gioca per la squadra e per l’assist fantastico col quale manda in porta Neres. Lo specchio del Napoli che gira benissimo però è Lobotka : vince 7 duelli su 7 e recupera mille palloni. La sua regia impeccabile per ora mette nell’angolo un talento come Gilmour, che Conte ha preteso ma non utilizza. Impossibile, invece, per Fabregas rinunciare a Nico Paz , unico fantasista che funziona anche in difesa. Da numero 10 ha la visione di gioco e il sinistro che fa male , ma questo ventenne mancino lo puoi trovare ovunque. Sotto punta, in mezzo al campo, o a difendere sulla fascia sinistra. Peccato che, per come sta volando, il Real proprietario del cartellino se lo riporterà a Madrid. Esistono pure talenti fatti in casa, però. Oristanio a Venezia può imporsi come non è riuscito a fare a Cagliari. E siccome è un trequarti atipico, forte fisicamente, a Verona fa subito gol di testa, e poi difende di forza ogni pallone che passi dalle sue parti. Non trova la doppietta ma si assicura un 7. Peccato che alla fine Joronen renda inutile la sua prestazione e quella di tutto il Venezia, buttando con le mani nella sua porta il pallone che dà la vittoria al Verona. Per allontanare ogni dubbio, Retegui e Thuram il pallone se lo portano a casa. Una tripletta ciascuno. Thuram mostra il suo strapotere fisico sovrastando tutti in area: due volte di testa; la terza, facendosi largo per ribattere in rete un pallone vagante. Retegui fa tutto col piede destro: un gol in spaccata, uno in tap-in, il terzo su rigore. E per non farsi mancare nulla, ci aggiunge un assist di tacco per Ederson. La lode è per lui. Se non fosse per l’occasione sprecata di chiudere la partita con Scuffet a terra Vlahovic, col quinto gol nelle ultime tre partite, avrebbe ottenuto l’ennesima standing ovation. Per il rigore calciato alla perfezione, e per le sponde a favore dei compagni, compresa l’omaggio a Koopmeiners davanti alla porta. Ma il suo spreco costa due punti alla Juve e almeno un punto nella sua pagella, che si ferma al 6,5. Prende di più Marin , che ha un piede potente e preciso. Da lontano nella partita precedente, dal dischetto al penultimo minuto di questa. Lontano da timori e preoccupazioni. Della Lazio a sorpresissima in zona Champions se ne potrebbero valutare tanti: da Zaccagni, che segna di testa il giorno dopo essere stato trombato da Spalletti ; a Tavares, al quinto assist nella quinta partita da titolare in serie A; a Pedro che per la seconda volta consecutiva trova il gol in aggiunta a una condizione inaspettata; a Castellanos che assieme al lavoro enorme a favore della squadra confeziona l’assist vittoria facendo dimenticare un rigore orribile. Con un 7 per uno, la primiera è a posto, ma i denari sono tutti di Rovella, che corre e chiude per tutti, rendendo lecita una squadra con 4 attaccanti e 2 soli difensori. Voto 9, per il sacrificio e la resistenza alla fatica. Nel Milan moribondo c’è un giocatore vivo e frizzante. Pulisic è sempre determinante. Anche cadendo riesce a servire Reijnders che cattura un rigore. Poi segna un gol bellissimo per atletismo e coordinazione. 7,5 per la capacità di essere sempre lucido e pericoloso. Chissà perché Fonseca sostituisce lui e pure Leao? Meglio Palladino che non mette in discussione Kean nemmeno quando cestina il suo rigore . Anzi continua a spronarlo e Moise trascina la Fiorentina, lottando su ogni pallone, servendo l’assist per Gudmundsson , e rompendo una traversa da fuori area. La Fiorentina batte il Milan e si infila nel mucchio che conta. Con due acquisti che ora funzionano: Adli che fa gol per la seconda partita consecutiva; De Gea , che sempre per due volte consecutive non lo fa fare. Ma nella stessa partita, con due parate spettacolari, e contro due calci di rigore. Eroe.

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