Milan, a Firenze un passo indietro e grande confusione
Serie ACosa non ha funzionato nella trasferta di Firenze: dalle scelte di Fonseca al modo di giocare. Questi primi mesi stagionali hanno messo in luce una squadra difficile da inquadrare, aspetto per niente positivo per chi punta allo scudetto e a lottare tra le squadre di prima fascia in Champions
Il grande interrogativo di questo inizio di stagione riguarda il Milan: è quello che ha battuto l'Inter o quello sconfitto da Liverpool e Fiorentina... Quello del primo o del secondo tempo di Leverkusen? La risposta la darà il futuro, ma intanto i primi, quasi 3 mesi stagionali, hanno messo in luce una squadra difficile da inquadrare, aspetto per niente positivo per chi punta allo scudetto e a lottare tra le squadre di prima fascia in Champions League. A Firenze il Milan non ha solo fatto un grosso passo indietro, ma ha dimostrato anche grande confusione. Nel modo di giocare e nelle scelte di Fonseca.
I segnali di caos
Si fatica a capire la reiterata esclusione di Pavlovic, uno dei migliori nelle prime giornate. Come non si spiegano i cambi di Leao, particolarmente ispirato, e Pulisic, acciaccato ma in questo momento oggettivamente insostituibile. Doveva essere lui a battere i rigori, infallibile nei 10 precedenti e invece prima Abraham e poi Theo hanno sovvertito gerarchie e disposizioni tecniche, mandando Fonseca su tutte le furie, altro segnale di caos con Theo Hernandez ancora protagonista. Un rigore sbagliato, un rigore procurato e l'espulsione nel finale che gli farà saltare le prossime due contro Udinese e Bologna. Capitano ultimamente poco trascinatore, causa di un rapporto con l'allenatore che fatica a decollare. Come il Milan, che ancora non è riuscito a dare un senso alla stagione o quantomeno a far capire la propria identità.