Lazio, Rovella-Guendouzi: i migliori (non) protagonisti di Baroni

Le sliding doors nel mondo dello sport sono frequenti. Ed è la conferma di come il calcio in particolare non sia una scienza esatta ma il più delle volte contino contesto, momenti e opportunità. Prendete Guendouzi e Rovella. Se Tudor fosse rimasto alla Lazio, giocherebbero altrove. Questione di rapporti ma non solo: aveva altre idee. Poi, è successo quel che è successo: l’allenatore ha avuto differenti vedute con la società e ve le abbiamo raccontate a inizio estate. È arrivato l’addio, tanto tumultuoso quanto poco prevedibile. E si sono rimessi in gioco tutti quanti. Loro inclusi. Con Baroni, i due centrocampisti sono finiti da subito al centro della Lazio, non solo per la posizione che occupano in campo: sono gli equilibratori, la chiave di volta per sopportare il calcio d’attacco del nuovo allenatore. Che prevede un sistema di gioco chiaro: servono, a Baroni, due terzini che facciano le ali, più quattro giocatori offensivi. Poi, ci sono loro: Guendouzi e Rovella. Non agiscono nell’ombra, ma ti rendi effettivamente conto della loro importanza solo dopo aver letto le statistiche. Vediamole, perché spiegano tutto. O quasi. Nell’ultima partita contro l’Empoli hanno corso più di tutti , e in questo avvio di stagione sono i due della rosa biancoceleste che hanno recuperato più palloni: 31 Rovella, 26 Guendouzi. Il francese gestisce e fa ripartire l’azione , l’italiano è invece quello che ha vinto più contrasti in A. Insostituibili? Forse. Di certo, utilissimi: sarà un caso, per esempio, ma le due partite stagionali perse dalla Lazio sono state le uniche in cui l’ex Juventus non partiva titolare. E poi sempre Rovella domenica ha tagliato il traguardo delle 100 presenze in campionato, il più giovane a riuscirci. Pure con qualche rammarico: perché lo avrebbe centrato molto prima se non fosse stato frenato da quei problemi fisici che nell’ultima stagione lo hanno tenuto ai box per quasi tre mesi. Un giocatore duttile e in evoluzione: Sarri stava provando a formarlo anche da regista, per Baroni il suo ruolo naturale è quello di mediano a due e al momento ci sta vedendo giusto, bastino vedere la continuità e consapevolezza con cui sta scendendo in campo. E poi c’è un altro obiettivo: insegue ancora il suo primo gol in biancoceleste. Ma da quel punto di vista il gruppo sembra assolutamente coperto. I due polmoni della Lazio meritano la palma di migliori attori non protagonisti in una squadra che sta brillando grazie al collettivo ma dove, come è normale che sia, la copertina se la stanno prendendo altri. Di sicuro c’è una cosa: Baroni a loro rinuncerà poche volte ma in prospettiva dovrà essere bravo a trovare anche alternative per farli rifiatare. Quali? Vecino è una garanzia, Castrovilli ancora no, Dele-Bashiru va plasmato in un ruolo non suo. Intanto, solo la sosta per le nazionali li separerà. Guendouzi ha infatti convinto Deschamps ed è tornato in pianta stabile nel giro della nazionale francese, Rovella ancora no. Nel ruolo, Spalletti ha tanta abbondanza. Ma se continua così anche per lui sarà solo una questione di tempo.