Il breviario di lunedì 28 ottobre: zero polemiche, super Bove e super Mario. E Sinner...

Scusate il ritardo Nessuno ha parlato di arbitri in questo week end del calcio. Finalmente, è il caso di dire. Però mi viene il sospetto che sia stato per il fatto che i risultati sono andati in una certa maniera, e che gli arbitraggi hanno inciso relativamente. In Inter-Juve, Guida si prende alcune responsabilità sui calci di rigore. Però il Var gli dà ragione due volte. Resta un punto: in area non ci si può più comportare come prima. Se un difendente è in ritardo, deve chiedere scusa ma non intervenire, in quanto basta che l’offendente gli tocchi il pallone per primo e poi gli vada addosso per procurarsi il calcio di rigore. E’ successo a Firenze, succede ormai dappertutto. T’amo pio bove E mite un sentimento. Di vigore e di pace al cor m’infondi. Recitano il Carducci i tifosi della Fiorentina, rivolgendosi al loro giocatore con il numero 4 sulle spalle. Edoardo Bove ha giocato una partita eccezionale, pieno di rabbia dentro per il presente ma soprattutto per il passato. Contro la sua ex squadra lo si è trovato dappertutto, con le sue gambe storte e il sedere basso, acquattato come se fosse un gatto che si butta all’improvviso sopra la coda del topo. Ha fatto un assist, provocato un rigore e poi segnato lui stesso, senza esultare, mostrando quell’attenzione che la Roma non ha avuto per lui. L’ultima inquadratura, lo ha ritratto fermo in panchina, intento a sorseggiare una bevanda. Sembrava quel villeggiante che d’estate, a bordo di una piscina, magnificava di sé stesso abbandonandosi a un long drink. Chiedimi se sono felice E’ tornato Balotelli e non si fa che parlare di lui. Dal punto di vista della comunicazione siamo di fronte ad un fenomeno. Come mai, quando si muove Super Mario, ricominciano le chiacchiere? E’ merito del suo innegabile phisique du role o c’è dell’altro? C’è dell’altro, però non saprei cosa. Balotelli è stato un calciatore importante, ha vestito la maglia della Nazionale e altre prestigiose come quelle dell’Inter, del Milan e del City. In mezzo a tutta questa bellissima carriera ha fatto un sacco di sciocchezze . Da tempo, lo si notava in qualche storia malinconica finita sui social. Non si pensava neanche più che fosse un calciatore. Adesso torna, per salvare il Genoa e io sono felice. Ma se mi chiedete perché, davvero non so rispondere. E poi c’e’ Sinner Ci sono uomini che assomigliano fortemente alle azioni che fanno. Uno di questi uomini è certamente Jannik Sinner. Nell’intervista rilasciata al nostro direttore, Sinner ha ripercorso i passaggi difficili della vicenda Clostebol, rivelando particolari mai detti prima. Nel farlo si emoziona, deglutisce , quasi si ferma con le parole, gli occhi gli si inumidiscono. Non avevo mai visto il nostro campione così delicatamente turbato. Eppure, nonostante la difficoltà di rivelare questi fatti per la prima volta in pubblico, non ha perduto la sua proverbiale compostezza, la stessa che mostra tutte le volte che sconfigge un avversario, dal più forte al più debole. Ci sono uomini che si spaventano solo all’idea che qualcuno li possa giudicare nonostante la loro coscienza sia pulita. E poi c’è Sinner, che non ha paura di affrontare la vita.