Juventus, come Thiago Motta sta trasformando il gruppo

Beata gioventù. Liberare le energie di questa nuova Juve è il compito di Thiago Motta. A Udine si è visto il potenziale di una squadra che sta cercando una sua identità. Lo spogliatoio arrivava da giorni poco sereni, perché - quando i risultati non sono in linea con le aspettative - è fisiologico dare un peso maggiore alle situazioni che non convincono. Più che mugugni, dubbi e pensieri. Nell’ambiente bianconero, poi, un pareggio equivale a una sconfitta in un altro club. Una mancata vittoria in Friuli avrebbe reso l’aria alla Continassa pesante, proprio alla vigilia della delicata trasferta a Lilla. Invece al Training center si sono visti soltanto sorrisi e una grande voglia di tornare a vincere anche in Champions, dove servirà la stessa organizzazione difensiva e quella volontà di attaccare che ha permesso alla Juve di battere l’Udinese senza soffrire troppo. Nessuno nei top 5 campionati europei vanta otto partite in campionato senza gol subiti. L’equilibrio che riesce a incanalare l’esuberanza di solito si trova con la maturità, ma in campo Thiago sta cercando di farlo assorbire al gruppo, sfruttando l’entusiasmo dei ragazzi nati dopo il 2000 e appoggiandosi alla capacità di gestire le partite di chi ha più esperienza. In questo senso, appare molto più avanti il processo di sviluppo dei giovani: Yildiz è un punto di riferimento tecnico a cui difficilmente si può rinunciare, Conceiçao il folletto che può accendere la partita, Savona un difensore pulito e affidabile. La Juventus con 6 gol è la squadra che ha segnato di più con giocatori under 21 insieme al Bologna. In parallelo, Thiago attende che dallo spogliatoio e in campo emergano con forza leader carismatici in grado di guidare nei momenti di difficoltà la squadra. L’obiettivo di lungo periodo è che rinasca una vecchia guardia come quella formata da gente come Buffon, Chiellini, Barzagli, Bonucci, Marchisio, Evra intorno alla quale la Juventus ha costruito il periodo d’oro dei nove scudetti consecutivi. Danilo conserva un ruolo autorevole, nonostante un impiego diverso rispetto al passato, ma altre figure sono chiamate a emergere: da Locatelli a Koopmeiners, fino a Vlahovic, che però è più un leader tecnico e può diventare un grande trascinatore in campo. Trascinatori sono stati di sicuro i tifosi presenti a Udine che hanno esultato per una prova convincente della Juve che ha giocato con attenzione dietro e coraggio davanti. Le percussioni di Thuram, la classe di Yildiz e i dribbling di Conceiçao sono quello che servono per esaltare la nuova generazione di tifosi. Mentre Thiago sta lavorando per sistemare tutti nel posto giusto in modo da farli rendere al meglio: il solo Cambiaso sembra essere il giocatore multiruolo in grado di dare garanzie in ogni parte del campo. Dopo un inizio focalizzato sullo scambio continuo di posizioni, appare evidente la ricerca di sistemazioni precise in campo che diano più certezze ai giocatori e quindi alla squadra. Thiago vuole vincere e per farlo sa che deve seguire le inclinazioni dei singoli, dando nello stesso tempo equilibrio scegliendo ogni volta le soluzioni migliori anche rispetto all’avversario. L’entusiasmo della gioventù e l’equilibrio dell’esperienza: questa è la strada per tornare a vincere in Italia e in Europa.