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Frosinone, addio Gucher. Stirpe: "Decisione sua"

Serie B
La squadra del Frosinone, seconda in Serie B (Lapresse)

Sosta archiviata, torna la Serie B. E i giallazzurri di Marino punta la Virtus Entella. Tra campo, mercato e il nuovo stadio. Gucher ha detto addio dopo tanti anni con una bella lettera, mentre il presidente Stirpe ha parlato a Tor Vergata: "Abbiamo preso giocatori funzionali all'allenatore"

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Torna la Serie B, torna il "campionato degli italiani". Il Frosinone di Marino sogna in grande: obiettivo Serie A per i giallazzurri, fermi al secondo posto con 38 punti (-3 dall'Hellas). Progettualità, ambizioni, un mercato ponderato (fuori Gucher e Cocco, dentro Fiamozzi, Mokulu e il giovane Kranjc). Ora l'Entella a Chiavari, sabato 21 si torna in campo alle ore 15. Tre punti d'obbligo per continuare la scalata. Allenamento mattutino per il gruppo, tutti presenti tranne Gori, che ha lavorato a parte con lo staff sanitario del club. Da valutare per la trasferta.

Le parole di Stirpe - Intervenuto all'Università di Tor Vergata, il presidente del Frosinone ha toccato vari temi. Stadio, mercato e obiettivi. Queste le sue parole: "Mercato? Abbiamo provato a prendere ragazzi che fossero funzionali al nuovo progetto tattico di Marino. Erano due mesi che seguivamo tutti, era giusto farsi trovare pronti per le prime 10 partite che saranno secondo me difficilissime. Dovevamo e dobbiamo farci trovare pronti nel momento decisivo del campionato, ad Aprile". Su Gucher, andato al Vicenza dopo tanti anni al Frosinone: "Non abbiamo niente da rimproverarci. Lui non ha mai accettato le nostre proposte di rinnovo, ha sempre manifestato la volontà, anche indirettamente, di andare via. Ci siamo prodigati per cercare delle soluzioni che a lui non sono state gradite. È andato a Vicenza e la società lo ha accontentato ma gli abbiamo anche detto naturalmente quello che pensiamo di lui". Infine sullo stadio, in sala stampa: "Il percorso avviato si sta per concludere e sono contento di poter parlare del futuro di questa opera che sarà utile alla città e alla società. Lo stadio è punto d'arrivo dopo 15 anni di ciclo. Abbiamo superato numerosi ostacoli. Ci siamo fatti trovare pronti al momento giusto, devo ringraziare il comune di Frosinone e in particolar modo il sindaco. Nella prossima conferenza stampa saremo più certi nei tempi"

L'addio di Robert Gucher, l'Austrociociaro - Dopo 144 presenze e 11 reti col Frosinone, Robert Gucher è passato al Vicenza. Un saluto sentito quello del centrocampista austriaco, che attraverso la sua pagina Facebook ha scritto un bel ringraziamento alla società e ai suoi tifosi: "Trovo giusto spendere delle parole anche per chi ha tifato per me fino a ieri. E’ il momento che odio di piú, lasciare una terra che ho fatto mia, amici diventati famiglia e tifosi stupendi. Scrivere una lettera di addio a volte è poco credibile, anche perché per me non sarà MAI un addio, ma questo è l'unico modo per racchiudere quello che sto provando e allargare il mio pensiero a piú gente possibile". E ancora: "Voglio ringraziare di cuore i compagni che ho avuto in questi anni, dal Capitano in poi, ma il pensiero va allargato ai magazzinieri, ai dottori, fisioterapisti e il resto dello staff, che svolgono un lavoro fondamentale dietro le quinte. Chiusa questa parentesi passo a voi che siete la cosa che mi mancherá di piú, CITTADINI E TIFOSI CIOCIARI! In tutti questi anni mi avete accolto e fatto crescere come se fossi uno di voi, quanto ho imparato, come che "i giocatori passano, la maglia resta", verissimo e sono il primo a dirlo. A Frosinone ho trovato il mio ambiente, come un semplice cittadino se vado in giro ormai conosco tante persone. Ho scherzato e discusso con voi, tante volte mi sono fermato a prendere un caffè appena mi chiamavate, adoro la vostra-nostra cucina e ormai mi viene normale anche parlare in dialetto! Quasi metà della mia vita calcistica l’ho passata qui, e anche se “sembra” finita, anche se il finale non è stato come speravo, posso orgogliosamente dire di essere un AUSTROCIOCIARO e lo sarò per sempre! Faccio una promessa, tornerò a far visita, ogni volta che ci sarà possibilità, questa città la reputo la mia casa". Conclude con un detto: “Frosinone tiè la porta aperta, triste chi c'esce i biat chi c'entra".