Serie C, bufera Seregno. L'ex presidente: "Vanno picchiati, capiscono solo le botte"
SERIE CIl Seregno Calcio torna alla ribalta per un'altra brutta vicenda. Il 'Corriere della Sera' ha pubblicato delle frasi choc dell'ex presidente Erba: "Se non vincono picchiamo lo spogliatoio, capiscono solo le botte. Contro il Renate prendo la mazza, l'allenatore deve morire. A Scognamiglio bisogna tagliare i capelli come agli ebrei"
Torna alla ribalta il Seregno Calcio e ancora una volta non per meriti sportivi. A dicembre il club lombardo di Serie C era finito sulle pagine di cronaca per i metodi con i quali la dirigenza "motivava" i propri giocatori, sfociati in denunce reciproche e nello scontro aperto tra l'ex presidente Davide Erba e l'ex ds Ninni Corda, fino ad arrivare al deferimento alla FIGC. Oggi il Seregno è ancora al centro dell'attenzione. Sulle pagine del 'Corriere della Sera', sono infatti comparse delle frasi scritte dallo stessa Erba nel gruppo WhatsApp di cui facevano parte anche anche il ds Corda e tre giocatori. “Se non si vince, picchiamo lo spogliatoio. Solo le botte capiscono”, riferendosi ai suoi giocatori nel settembre 2021. “Contro il Renate prendo la mazza, giuro. Mariani (l’allenatore, ndr) deve morire”. E infine riferendosi a Mattia Scognamiglio, ex difensore del Seregno : “Gli vanno tagliati i capelli, compro la macchinetta. Come gli ebrei”, scrive Erba.
Erba: "La storia parla per me, non sono antisemita"
L'ex presidente del Seregno, che a gennaio ha venduto la società a due imprenditori laziali, si difende dalle pagine della 'Gazzetta dello Sport': "Non sono antisemita, la mia storia parla per me. Sono sempre stato per la multiculturalità delle mie attività, Seregno compreso visto che molti del management erano stranieri".