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Hector Moreno, il "King Kong" con il vizio del gol

Calciomercato
Hector Moreno esulta (Getty)

Grintoso e prolifico, il capitano della Nazionale messicana è il primo acquisto dell'era Monchi

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Quel soprannome, “King Kong”, dice tutto, nel bene e nel male. Hector Moreno, erede nazionale del Gran Capitan Rafa Marquez, è uno che non si ferma davanti a nulla, che gli ostacoli più che aggirarli li travolge. La mentalità vincente da leader si mischia alla garra messicana che può diventare irruenza. Ne sa qualcosa Luke Shaw, a cui un’entrata dell’ex Psv in una partita di Champions costò la rottura di tibia e perone. Niente cattiveria però, solo eccessiva grinta, visto che dopo lo sfortunato intervento, Moreno andò a trovare Shaw in ospedale, per chiedergli scusa. Ci ricascò pochi giorni dopo, entrando così in campionato su Tannane. 

Dritto per dritto

Eccessi di foga senza malizia di un giocatore che dà tutto ma che sa controllarsi: zero espulsioni negli ultimi due anni col Psv, due in 4 anni all’Espanyol, di cui una nel derby col Barcellona, per proteste, a partita già andata. Al contrario, è difficile controllarlo, almeno quando va nella’area avversaria: 7 gol nell’ultima stagione olandese, segnando sia di testa che di piede. Quel sinistro che usa per impostare senza problemi da dietro, cambiando gioco anche per 50 metri da un lato all’altro del campo. Da un lato all’altro, unico movimento obliquo di un giocatore abituato ad andare dritto per dritto, con la potenza di un "King Kong"