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Chelsea, il ritorno di Cech: sarà il Technical and Performance Advisor dei Blues

Calciomercato
(Twitter)

Il 37enne ceco, portiere dei Blues tra il 2004 e il 2015, torna al Chelsea in una nuova veste: si occuperà dei rapporti tra le varie formazioni, lavorando in sinergia con Marina Granovskaia, direttrice esecutiva del club

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Conclusa una carriera impreziosita da 908 partite giocate tra club e nazionale della Repubblica Ceca, Petr Cech apre un nuovo capitolo della sua carriera. L'ex portiere, fresco di ritiro dopo le quattro stagioni vissute con la maglia dell'Arsenal, torna infatti al Chelsea in una veste diversa: sarà Technical and Performance Advisor dei Blues. A comunicarlo una nota diffusa dal club londinese, che precisa anche i futuri compiti del 37enne: "L'obiettivo del suo lavoro sarà fornire consigli sulle questioni relative all’intero club, nonché integrare e semplificare il rapporto tra prima squadra e giovanili, assicurandosi che i vari reparti lavorino in modo efficace e sinergico". Cech sarà di base a Cobham e lavorerà in sinergia con Marina Granovskaia, direttrice esecutiva del Chelsea. "Durante la sua carriera da giocatore è stato uno dei più grandi professionisti che abbiamo avuto qui - spiega nella nota la Granovskaia - siamo felici di aggiungere la sua esperienza e la sua conoscenza del calcio al nostro staff. Abbiamo sempre saputo che nel momento in cui si sarebbe ritirato, sarebbe tornato a far parte della famiglia Chelsea". Felicità reciproca, come spiegano le prime parole da Technical and Performance Advisor dell'ex portiere: "Sono onorato di poter tornare al Chelsea e lavorare con il club per continuare a ottenere i successi degli ultimi 15 anni. Non vedo l'ora che questa nuova sfida abbia inizio".

Cech e il Chelsea: dalla grande paura di Reading ai record in Premier

Quello tra il Chelsea e Cech è un legame nato nel 2004 e passato per 11 anni a difesa dei pali dei Blues, con 496 partite giocate e 15 trofei conquistati insieme: la Champions League del 2012, l'Europa League nella stagione successiva, quattro Premier League, altrettante FA Cup, tre Coppe di Lega e due Community Shield. Con il club di Roman Abramovich, nel quale era arrivato appena 22enne dal Rennes per 13 milioni di euro, Cech ha vissuto i punti più alti della sua carriera, come il record di 1024 minuti senza subire gol (a partire dal 12 dicembre 2004 fino al 5 marzo 2005) e i galloni di portiere con il maggior numero di clean sheets nella storia della Premier League. Al Chelsea il numero 1 di Plzen, 10 volte Pallone d'oro della Repubblica Ceca e 9 volte calciatore ceco dell'anno, ha anche vissuto la sua più grande paura. 14 ottobre 2006, trasferta di Reading. A soli 16 secondi dal calcio d'inizio, Cech va a contatto con l'attaccante avversario Stephen Hunt in uscita bassa. Hunt non riesce a togliere il piede e Cech resta a terra, intontito, per quattro lunghi minuti prima di abbandonare il campo. Il ricovero in ospedale rivelerà la verità: frattura del cranio sopra la tempia destra e intervento chirurgico d'urgenza, necessario per impiantare due sostegni metallici. Per rivederlo in campo, protetto da un caschetto che non l'ha più abbandonato, ci sono voluti 98 giorni. Momenti che fanno parte del passato. Il 29 maggio Cech ha giocato la sua ultima partita ufficiale da portiere con la maglia dell'Arsenal, proprio contro il Chelsea nella finale di Europa League persa dai Gunners per 4-1. Ora ritrova i Blues, pronto a scrivere il futuro in un nuovo ruolo.