L’attaccante, ora in prestito al Besiktas, è stato ospite di Casa Sky Sport: "Non so se torno, ma Firenze è una piazza giusta e non ha visto il vero Boateng. Il Milan è la squadra che ricordo con più affetto"
La carica non manca mai, a Kevin-Prince Boateng, nemmeno in questo periodo complicato. Ospite di Casa Sky Sport, l’attaccante in prestito al Besiktas ha parlato così di un possibile rientro alla Fiorentina: "Non so se torno, sapete come funziona il mercato. Sono molto vicino a loro, ho parlato di recente con Vlahovic. È un momento brutto per tutti, ma sono nel mio cuore, anche se non hanno visto il vero Boateng. Ho rammarico ovviamente, sono arrivato a Firenze con tanti stimoli ma non riuscito per tanti motivi. Però sono sempre positivo, se avrò la possibilità di tornare, voglio spaccare tutto perché so che è una piazza giusta. Io uomo spogliatoio? Tante cose da fuori non si vedono, ma non sono cose che si dicono per avere poi più consensi. L'ho fatto col cuore, ho dato loro qualche dritta per l'esperienza che ho e forse li ho aiutati perché finora hanno fatto un campionato straordinario: Chiesa, Vlahovic, Castrovilli sono calciatori giovanissimi che hanno futuro".
Ricordi di Milan
"Il gol più bello è contro il Barcellona quando ero al Milan. Sicuramente giocare la Champions e fare un gol così lo rende il gol più bello, almeno per il momento. È la squadra che ricordo con più affetto, i tre anni lì sono stati bellissimi. Anche a Firenze però devo dire, come qui a Istanbul, la vicinanza non è mai mancata" ha proseguito il giocatore. In rossonero ha vissuto anche la partita più incredibile della carriera: "Sicuramente è quel Lecce-Milan 3-4, c'è una storia bella dietro: la settimana prima mi avevano detto che non ero molto professionale, Braida forse aveva anche ragione, ed ero molto arrabbiato. Ero in panchina, mi riscaldavo con Aqguilani, mi disse che serviva un miracolo e gli dissi, ma scherzando: 'Ci penso io' e alla fine ho fatto tripletta. Mi disse 'Sei pazzo'. Messi o Ibrahimovic? Sono tutti e due fenomeni, ognuno ha il suo stile. Messi fa vedere da 10-12 anni che è tra i migliori al mondo, è stato bello aver giocato con entrambi".