Iker ha fretta di diventare Bravo

Abel Balbo, Marcio Amoroso e Alexis Sanchez ma anche i più recenti Beto e Lazar Samardzic: da sempre l’Udinese lancia nel grande calcio giovani talenti. E ora ci riprova con Iker Bravo, attaccante spagnolo classe 2005 arrivato nel corso di questa estate in Friuli. Arrivato dal Bayer Leverkusen, Bravo si è legato al club bianconero con un contratto fino al 2028. Nonostante la giovanissima età, la sua carriera è già ricca di colpi di scena. Una storia di cadute e risalite, di rabbia e gol. Una storia che merita di essere raccontata. Nato il 13 gennaio 2005 a San Cugat del Vallés, a circa venticinque minuti di macchina da Barcellona, Iker Bravo cresce come tutti i bambini guardando il Barcellona di Messi, Xavi e Iniesta, forse il miglior Barça di sempre. E grazie al suo talento ha la possibilità di guardare questi grandi campioni da molto vicino. Già a cinque anni, infatti, entra a La Masia. Nel settore giovanile blaugrana non conta il fisico o quanto sei alto. Conta il talento. E quello Iker ha sempre dimostrato di averlo. Anche se gioca in un ruolo, quello della prima punta, che da quelle parti è poco valorizzato. Al Barcellona una punta ‘vecchio stile’ che aspetta il pallone in area non può esistere. E questo ha permesso a Iker di crescere come un attaccante totale, in grado dialogare coi compagni e giocare tra le linee. Non a caso, sa fare anche la seconda punta, il trequartista o l’ala. Tutto questo senza mai perdere quel feeling speciale che lo lega al gol, il suo pane quotidiano, e la sua grande personalità. "Me lo ricordo al Barça. Quando le cose andavano male, chiedeva sempre palla ed era in grado di trascinare tutti da solo", ha raccontato Alberto Encinas, ex vice allenatore del Barcellona B e ora vice di Xabi Alonso al Bayer Leverkusen. Dopo undici anni trascorsi nella Masia, nel 2021 arriva la prima grande svolta della carriera di Iker. Il contratto del talento classe 2005 è in scadenza e – a sorpresa – non viene trovato l’accordo per il rinnovo. In quel momento storico il Barça ha grandi problemi economici e non riesce a presentare un’offerta economica adeguata al giovane che – in accordo con il suo entourage – decide di andar via. Mezza Europa prova ad acquistarlo. In Italia ci provano Juve, Roma e Milan. L’Atletico cerca di farlo rimanere in Spagna, mentre dall’estero arrivano le offerte di Nizza, Benfica, Borussia Mönchengladbach e Dinamo Zagabria. A vincere la corsa è però il Bayer Leverkusen. A 16 anni Iker Bravo lascia quindi Barcellona, casa sua, e vola in Germania. Nonostante la giovanissima età, dopo pochi mesi esordisce in Bundesliga, diventando il più giovane esordiente Bayer Leverkusen e il secondo più giovane nella storia del campionato tedesco . Bravo si divide tra Under 19 e Under 17, confermando le sue qualità. E proprio dalla Spagna arriva una nuova svolta nella carriera di Iker: nell’estate del 2022 Real Madrid e Atletico cercano di riportare il classe 2005 nel suo Paese d’origine. La spuntano i Blancos, pronti a far giocare il giovane attaccante nella propria seconda squadra, il Castilla. L’atteso ritorno a casa non va però come sperato e con il Castilla, allenato da Raul, non riesce a segnare neanche un gol. Diverso, invece, il suo rendimento con l’Under 19 del Real, squadra allenata da un’altra leggenda del calcio spagnolo come Arbeloa. Con l’Under 19 Iker gioca tre partite in Youth League, riuscendo a segnare tre reti. Una di queste è nella storia del torneo come il gol più veloce della competizione . L’inizio della stagione successiva è ancora più duro. Nel Real Madrid Castilla di Raul non c’è più spazio per Iker, che ‘scende’ definitivamente in Under 19. Il salto indietro non è però facile da fare e il boccone è molto amaro. Dopo una gara contro il Valladolid, Bravo viene espulso per la seconda volta in stagione. Il giorno dopo, Iker si presenta all’allenamento per chiedere scusa ai suoi compagni ma davanti a sé trova Arbeloa. “Hai molti vestiti a Madrid?” gli chiede l’allenatore. Tradotto: “Vuoi tornare subito in Germania?”. “No, non me ne vado da qui” risponde secco Iker. La svolta è in quello che si dicono in quei minuti. Con l’aiuto di Arbeloa, Bravo torna protagonista. “È un secondo padre per me. Mi ha teso la mano quando mi sentivo perso”, ha spiegato Bravo in un’intervista ad AS. Ma per ritrovare il sorriso, non è bastato solo il supporto del suo allenatore. “Ho imparato a gestire l'ansia e la frustrazione. Quando vuoi dimostrare tanto hai bisogno di serenità”, ha raccontato Iker, svelando di essersi rivolto a uno psicologo per riuscire a superare questo momento difficile. Il giusto supporto e tanto lavoro. Con questa ricetta Bravo ha ritrovato la strada giusta per tornare a fare quello che sa fare meglio: segnare. Sorrisi e gol e la stagione si conclude in gloria: vittoria dell’Europeo Under 19 con la Spagna e premio di miglior giocatore del torneo. Il Real Madrid ha però deciso di non riscattarlo e ora Iker è pronto a una nuova avventura: ad aspettarlo ci sono l’Udinese e la Serie A. Già a gennaio scorso poteva arrivare alla Salernitana ma, una volta raggiunto l’accordo, i genitori bloccarono tutto. Era ancora troppo presto. Ora i tempi sono maturi. Iker è maturo. Pronto per conquistare la Serie A.

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