Dove sono finiti i soldi di Arabia e Inghilterra?

Tutte le strade portano a Roma. Una in particolare però è più trafficata delle altre. È una strada grande, diventata a doppio senso negli ultimi giorni. Supera le Alpi, attraversa l’Europa e scende poi per gran parte dell’Asia. Ci porta in Arabia Saudita, nel mercato che più di tutti l’anno scorso ha finanziato la nostra Serie A. Di questo però ne parleremo tra poco, soffermiamoci prima ad analizzare questa strada, appariscente e lussuosa. Quest’estate ad aver goduto dell’ampia disponibilità degli arabi è stata unicamente la Roma: ai 12 milioni di euro già incassati per la cessione di Aouar, si sommeranno i circa 18 per quella di Dybala. Oltre al cash, c'è da contare anche il risparmio degli stipendi. Poco meno di 3 milioni netti all’anno per il primo, discorso più complesso e variegato per il secondo. La Joya ha guadagnato nei primi due anni in giallorosso 3,8 milioni di euro più bonus a stagione. Grazie ai quali, a partire da questo campionato, salirebbe a 7 milioni come parte certa. Aggiungiamo anche che al raggiungimento della quattordicesima presenza sarebbe scattato il rinnovo automatico. Un doppio guadagno, quindi, considerando anche la necessità di incassare/risparmiare qualcosa dopo i grandi investimenti di questo mercato. Necessità che fa soprattutto rima con Fair Play Finanziario. Quest’anno i giallorossi hanno potuto fare un mercato un po’ più libero. Ma vietato parlare di ‘tana, libera tutti’. Semplicemente, grazie agli sforzi compiuti nelle scorse sessioni di mercato, i giallorossi hanno potuto usufruire di limiti più flessibili. Ecco perché adesso bisogna anche pensare a incassare. Ma perché l’Arabia guarda solo in casa Roma? Osservando al microscopio, c’è una corsia preferenziale che collega la capitale giallorossa all’Arabia. La risposta potrebbe essere nella partnership biennale con Riyadh Season, firmata nello scorso autunno. Allargando il radar, invece, non c’è traccia dell’Arabia in Serie A. L’espansione dello scorso anno a macchia d’olio ha lasciato spazio all’aridità di quest’anno. Nelle idee e nei programmi di molte squadre c’era quella di fare affidamento al fiume di soldi proveniente da quella parte del mondo e invece… niente da fare! La Saudi League, aspettando Dybala, quest’anno ha versato nelle casse italiane 12 milioni a fronte di quattro trasferimenti: l’ex Roma e i parametri zero Bonaventura, Nandez e Gyomber. L’anno scorso i trasferimenti completati sono stati 9 ma il dato importante è l’incasso: 116 milioni di euro. E l’Inghilterra? Che fine ha fatto l’Inghilterra? La Premier League ha speso circa 1,7 miliardi di euro ma ‘solo’ 160 milioni sono finiti nelle casse italiane. E di questi, più del 50% sono andati al Bologna grazie alle cessioni di Zirkzee e Calafiori. Più che di rubinetti chiusi, in questo caso bisogna parlare di veri e propri acquedotti tappati che hanno impedito alla Serie A di fare affidamento su certe cifre. Soprattutto per i giocatori ‘in esubero’ – ma non solo chiaramente - che avrebbero garantito un incasso piuttosto importante. L’Arabia che fa rabbia, per informazione chiedere alla Serie A…!

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