Il cambio di pelle dell’Atalanta (e perché tiene duro su Koopmeiners)

Nella storia dell’Atalanta quello che si sta verificando sul mercato non era mai successo prima d’ora. Era evidente nelle intenzioni ma a svelarlo in maniera palese è stato l’amministratore delegato dei nerazzurri, Luca Percassi, poco prima dell’esordio vittorioso con il Lecce, proprio ai nostri microfoni. “Abbiamo deciso, tutti insieme - società, dirigenti e allenatore - di cambiare strategia. Abbiamo deciso di trattenere i big, per alzare l’asticella”. Il tono di voce è sempre lo stesso. Pacato, riflessivo, sereno. I contenuti no. E ci immaginiamo la scena: dopo la vittoria in Europa League si sono guardati tutti in faccia, magari proprio direttamente a Dublino, travolti dall’ebbrezza della festa e si sono detti “ma se siamo riusciti ad arrivare fino a qui, abbiamo alzato un trofeo, abbiamo battuto il Liverpool e gli invincibili del Bayer Leverkusen… cosa ci impedisce di arrivare ancora più in alto: proviamoci”. Tradotto ulteriormente: proviamo a vincere il campionato. E se lo sono ripetuto anche dopo aver metabolizzato la storica vittoria. L’Atalanta è consapevole della propria forza. Una forza nata negli anni grazie a una sinergia, non necessariamente lineare, fra il lavoro straordinario di Gasperini sul campo e quello altrettanto decisivo della dirigenza e della società fuori. E per capire la portata della forza dell’Atalanta basta guardare alcuni numeri. La grandezza nerazzurra è sempre quella di riuscire a coniugare grandi cessioni e risultati sempre migliori. La vendita da sempre è stata un must a Bergamo, da quando è arrivato Gasperini questa attitudine è stata sviluppata all’ennesima potenza. L’Atalanta non sforna soltanto talenti del proprio settore giovanile lanciandoli in prima squadra: sa pescare anche talenti da esporre in vetrina. Una vetrina che anno dopo anno diventa sempre più di lusso: fino ad arrivare alla Champions League o alla vittoria dello scorso maggio. L’Atalanta è riuscita ogni anno ad aumentare il proprio valore durante la stagione. Per poi però ripartire da un gradino più basso l’anno successivo. Significa che veniva venduto un big e si ripartiva di nuovo. Per ripetere ancora una volta il miracolo. Guardate questo grafico con i dati che arrivano da transfermarkt. Sempre più in alto, ogni anno sempre più su. Chissà quante volte, in questi anni, quel pensiero di “ma chissa cosa sarebbe successo se non avessimo venduto” possa essere passato nella testa dei protagonisti stessi di questa straordinaria favola. Hanno voluto provarci, stavolta, per non avere più quel tarlo in testa. E così, per la prima volta, l’Atalanta decide di non vendere i big. E non certo per mancanza di offerte. Chi ci rimette è Koopmeiners, che la passata stagione aveva incassato una promessa: non ti vendiamo al Napoli, non certo ad agosto inoltrato, ma la prossima stagione non preoccuparti Koop… il nostro interesse coincide con il tuo, siamo una società che ha sempre venduto, stavolta tocca a te. Ma stavolta, per Koop, le cose sono cambiate in maniera drastica. Lui non l’ha presa benissimo, come sapete, ma l’Atalanta è arrivata fino a qui senza cedere. Né Koopmeiners né la propria posizione. Sinceramente non possiamo sapere come andrà a finire perché il mercato è imprevedibile. Ma quello che hanno deciso insieme, quasi in segreto fino a una settimana fa, è stato confermato. Koopmeiners non si vende. Percassi lo ha detto due volte pubblicamente, ma la Juve non si è arresa. Perché la Juve rimane la Juve. Ma quella che sembrava una strategia di mercato per tenere alto il prezzo è diventata una questione di principio. Ma in verità la presa di posizione dell’Atalanta non è pretestuosa. Non è un capriccio. La voglia di migliorarsi è palese: questo è stato il mercato più ricco mai fatto dall’Atalanta nella sua storia. Senza ombra di dubbio. Finora i nerazzurri hanno speso oltre 120 milioni. 22 per De Ketelaere, riscattato. Poi Retegui , Bellanova , Godfrey , Sulemana , Zaniolo , Brescianini , Samardzic . A questi aggiungiamo poi il difensore , che dovrebbe arrivare entro 48 ore in prestito. In tutto fanno 121,9 milioni . Un impegno straordinario, senza precedenti. In questo momento, sempre secondo i dati transfermarkt, è la squadra italiana che ha speso di più . E in un contesto anche di difficoltà ulteriori che sono arrivate fuori dal campo: l’infortunio di Scalvini, quello di Scamacca, le visite non passate di Pubill. Tutto superato con slancio, con rapidità, con efficacia. Mettendo a disposizione di Gasp una rosa mai vista prima a Bergamo. Può permettersi questo? L’Atalanta negli ultimi 6 anni ha un saldo attivo di oltre 118 milioni, sul calciomercato. E’ il miglior risultato della Serie A. E al contrario delle altre ‘venditrici’ ha continuato a vincere, a ottenere dei risultati straordinari: i migliori della sua storia. E’ evidente che la vendita di Koopmeiners rimetterebbe in equilibrio la bilancia delle entrate e delle spese di questo anno. Ma non è questo l’obiettivo di Bergamo. Per una volta non vogliono vendere i big: perché vogliono giocarsela, vogliono vedere come va, vogliono provarci fino in fondo. Fare un giro, serio, sulla giostra. Convinti delle loro potenzialità e della loro bravura. La sfida in mano all’Atalanta e a Gasperini è interessantissima. E Gasperini non ha accettato la proposta della bella donna che lo corteggiava probabilmente perché la moglie vuole dimostrare di essere la più bella di tutti. Quella grande che è sempre mancata nella carriera di Gasp, ora può essere proprio l’Atalanta. Quella incoronazione che Gasp meriterebbe per lo straordinario lavoro che ha fatto, chissà che non possa arrivare proprio dove ha messo le radici. Radici messe grazie al suo straordinario lavoro che ha proiettato l’Atalanta lassù. La domanda è se possono essere così competitivi per lo scudetto davvero. La risposta ce l’ha il campo e basta. La tentazione di scoprirla è tanta. Ma per essere un po’ più convinti ci vorrebbe un Koopmeiners in più nel motore. D’altronde è proprio quello che vuole la Juve: per lo stesso motivo per cui ora l’Atalanta lo trattiene.

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