Calciomercato, in Serie A si torna a spendere. Ma sono gli incassi a calare

Lo abbiamo definito un mercato più povero ma contestualmente più ricco . E’ stata una sensazione che abbiamo vissuto sulla nostra pelle: e poi abbiamo visto i numeri. In un’estate in cui abbiamo assistito a molte rivoluzioni tecniche, a tante facce nuove a tanti allenatori che hanno iniziato il loro cammino, abbiamo assistito di fatto a una Serie A che torna ad avere un saldo negativo , ma avendo speso, più o meno, la stessa cifra. Insomma, tanto per capirci, a fronte di circa un miliardo di euro speso sono gli incassi ad aver fatto la differenza. Quest’anno non sono arrivati a 700 milioni, lo scorso anno addirittura erano superiori al miliardo. E se così lo scorso anno il saldo era positivo , quest’anno è di -310. La differenza è superiore ai 400 milioni. La Serie A insomma ritrova una capacità di spesa notevole, perché trovarsi nelle condizioni di cambiare molto ti invita a spendere. Ma in realtà in tutta Europa c’è stata un’inversione di tendenza. Anzi forse in tutto il mondo. Andiamo per ordine. Si è detto che quello che è mancato più di tutti in questa sessione di mercato sono i soldi inglesi e i soldi arabi. Niente di più vero. Pensate soltanto che lo scorso anno in Premier ci si era avvicinati ai 3 miliardi di spesa . Quest’anno si è scesi a 2,34. E lo stesso dicasi per l’Arabia che per la stagione 23/24 aveva investito 950 milioni e per questa si è fermata a 480,6 . Ecco dove sono i soldi in meno. In Italia e in Europa. Le spese, negli altri paesi del BIG5, escluso UK, sono rimasti più o meno gli stessi. Gli incassi sono stati inferiori, molto inferiori. Pensate che il saldo aggregato dell’estate 23/24 era in positivo di 603 milioni. Quello di questa sessione appena finita segna -500. Se ci fossero stati anche i soldi inglesi e arabi forse staremmo parlando del mercato più ricco di sempre, e per distacco. In Italia, Spagna, Germania e Francia le squadre hanno deciso di rischiare, contrariamente a quanto era successo negli anni post Covid. Nonostante le grandi problematiche che ognuno di questi paesi attraversa , c’è propensione alla spesa. In Inghilterra no. Le sanzioni che sono cominciate ad arrivare per gestioni non propriamente ortodosse alle squadre e quelle che potrebbero arrivare hanno chiaramente frenato il mercato. C’è un altro indicatore infatti che risulta lampante. Le squadre che hanno speso di più nel mondo non sono solo inglesi. Quella che ha speso di più è sempre il Chelsea seguita da Brighton e Manchester. Ma poi troviamo l’Atletico Madrid, il PSG, la Juve e il Napoli. Insomma: grande varietà contrariamente a quanto succedeva gli altri anni. Altro indicatore? Il giocatore più caro in questa sessione di mercato è Julian Alvarez all’Atletico Madrid per 75 milioni . Insomma, se Osimhen fosse andato in Arabia sarebbe comunque stato il secondo trasferimento più caro della sessione… e anche questo può dare un colore diverso a quella vicenda… Soltanto lo scorso anno tre giocatori avevano superato i 100 milioni . Mentre Alvarez, con 75 milioni, sarebbe stato il nono trasferimento più caro dell’anno. E in Italia sono mancati proprio i soldi che arrivavano dall’Inghilterra e dall’Arabia. Pensate che nella scorsa estate sono stati 333 milioni di euro provenienti dalla Premier, ques’estate la metà: 168. E uguale dalla Saudi League: si è passati dai 116 milioni ai 12 , con una contrazione di ben 104 milioni. Vale a dire che soltanto da questi due campionati sono mancati 268 milioni di euro. E magari qualcuno avrebbe rimesso a posto i conti e quindi non è detto che avrebbe speso necessariamente questi soldi , ma siamo sicuri che qualche ulteriore investimento ci sarebbe stato.

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