Vuelta: tappa a David Lopez, Anton resta leader
CiclismoDopo una lunga fuga, lo spagnolo della Caisse D'Epargne ha trionfato in solitario sul traguardo di Alcoy precedendo Kreuzeger e il nostro Caruso. Il gruppo regolato da Rodriguez arriva con circa 7' di ritardo. Nibal è sempre terzo, si è ritirato Petacchi
Commenta nel forum di ciclismo
Sfoglia l'album dei campioni del pedale
L'ultima volta che aveva provato l'ebbrezza della vittoria era stato al Giro di Germania del 2007. David Lopez Garcia, 29enne scalatore della 'nazionale basca' dell'Euskaltel-Euskadi, ha centrato oggi la sua seconda affermazione in carriera, quella ovviamente piuù prestigiosa, andando a vincere in solitaria la nona tappa della 65esima Vuelta Espana, la Calpe-Alcoy di 187,7 chilometri. Un po' di paura, sul finale in salita, se l'è presa, perché alle sue spalle rinveniva il resto del gruppetto dei battistrada, guidato dal ceco Roman Kreuziger (Liquigas) e dal siciliano Giampaolo Caruso (Katusha), che finivano con quest'ordine sul podio di giornata, in ritardo di una manciata di secondi.
La tappa è stata conforme alla sua altimetria: mossa e avvincente. Il gruppo, che sempre fin qui capitato, faceva andar via degli avventurieri di turno, ma stavolta non riusciva ad evitare 'il peggio'. Oltre a Caruso, si mettevano in evidenza il bravo Dario Cataldo (Quick Step), che però sul più bello non reggeva il ritmo dei migliori, ed il francese Jean-Christophe Peraud (Omega Pharma-Lotto), che per un po' ha sperato di poter indossare la maglia rossa di leader della classifica generale. Che invece resta sulle spalle dello spagnolo Igor Anton (Euskaltel), che resisteva all'assalto degli uomini della Katusha, orientati a mandare in cima alla graduatoria Joaquin Rodriguez. Anche Vincenzo Nibali (Liquigas) non si lasciava sorprendere e la conseguenza era che, nelle parti alte della classifica, tutto restava pressoché invariato.
Domani è giorno di riposo, martedì si corre la decima frazione, la Tarragona-Vilanova i la Geltrù di 175,7 chilometri. Al via non ci sarà Alessandro Petacchi. Dopo aver trionfato l'altro ieri a Orihuela, il campione spezzino della Lampre ha abbandonato oggi la corsa dopo 47 km dalla partenza per i postumi della caduta che lo ha visto coinvolto nei primi chilometri della frazione di ieri. Dopo la caduta, nella quale aveva riportato ampie escoriazioni a un gluteo, al braccio destro e alla schiena, oltre a una ferita al gomito destro, Petacchi era giunto regolarmente al traguardo ma, accompagnato dal medico di squadra Beltemacchi, si era sottoposto presso l'ospedale di Alicante a controlli radiografici che avevano escluso fratture. Ale-Jet aveva lasciato in serata l'ospedale dopo che i sanitari avevano applicato diversi punti di sutura sulla profonda ferita del gomito destro. Dopo una notte passata senza poter riposare adeguatamente, stamane il braccio di Petacchi era molto gonfio e il corridore avvertiva forti dolori alla schiena e al gluteo, ovvero le parti contuse nella caduta. Petacchi ha provato a stringere i denti ma, non riuscendo a tenere il manubrio e pedalando con una postura inadeguata, non ha potuto andare molto lontano.
Sfoglia l'album dei campioni del pedale
L'ultima volta che aveva provato l'ebbrezza della vittoria era stato al Giro di Germania del 2007. David Lopez Garcia, 29enne scalatore della 'nazionale basca' dell'Euskaltel-Euskadi, ha centrato oggi la sua seconda affermazione in carriera, quella ovviamente piuù prestigiosa, andando a vincere in solitaria la nona tappa della 65esima Vuelta Espana, la Calpe-Alcoy di 187,7 chilometri. Un po' di paura, sul finale in salita, se l'è presa, perché alle sue spalle rinveniva il resto del gruppetto dei battistrada, guidato dal ceco Roman Kreuziger (Liquigas) e dal siciliano Giampaolo Caruso (Katusha), che finivano con quest'ordine sul podio di giornata, in ritardo di una manciata di secondi.
La tappa è stata conforme alla sua altimetria: mossa e avvincente. Il gruppo, che sempre fin qui capitato, faceva andar via degli avventurieri di turno, ma stavolta non riusciva ad evitare 'il peggio'. Oltre a Caruso, si mettevano in evidenza il bravo Dario Cataldo (Quick Step), che però sul più bello non reggeva il ritmo dei migliori, ed il francese Jean-Christophe Peraud (Omega Pharma-Lotto), che per un po' ha sperato di poter indossare la maglia rossa di leader della classifica generale. Che invece resta sulle spalle dello spagnolo Igor Anton (Euskaltel), che resisteva all'assalto degli uomini della Katusha, orientati a mandare in cima alla graduatoria Joaquin Rodriguez. Anche Vincenzo Nibali (Liquigas) non si lasciava sorprendere e la conseguenza era che, nelle parti alte della classifica, tutto restava pressoché invariato.
Domani è giorno di riposo, martedì si corre la decima frazione, la Tarragona-Vilanova i la Geltrù di 175,7 chilometri. Al via non ci sarà Alessandro Petacchi. Dopo aver trionfato l'altro ieri a Orihuela, il campione spezzino della Lampre ha abbandonato oggi la corsa dopo 47 km dalla partenza per i postumi della caduta che lo ha visto coinvolto nei primi chilometri della frazione di ieri. Dopo la caduta, nella quale aveva riportato ampie escoriazioni a un gluteo, al braccio destro e alla schiena, oltre a una ferita al gomito destro, Petacchi era giunto regolarmente al traguardo ma, accompagnato dal medico di squadra Beltemacchi, si era sottoposto presso l'ospedale di Alicante a controlli radiografici che avevano escluso fratture. Ale-Jet aveva lasciato in serata l'ospedale dopo che i sanitari avevano applicato diversi punti di sutura sulla profonda ferita del gomito destro. Dopo una notte passata senza poter riposare adeguatamente, stamane il braccio di Petacchi era molto gonfio e il corridore avvertiva forti dolori alla schiena e al gluteo, ovvero le parti contuse nella caduta. Petacchi ha provato a stringere i denti ma, non riuscendo a tenere il manubrio e pedalando con una postura inadeguata, non ha potuto andare molto lontano.