Clamoroso al Giro: suonato l'inno franchista per Contador

Ciclismo
Contador davanti al Duomo di Milano con una bandiera spagnola alle spalle
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Gaffe dell'organizzazione della corsa rosa che durante la cerimonia di premiazione fa eseguire la Marcia Reale. Marca: "La musica è identica, ma l'inno di quell'epoca contiene parole lontane dagli spagnoli di oggi". Sono poi arrivate le scuse ufficiali

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Non solo il Barcellona. L'edizione online del quotidiano sportivo spagnolo 'Marca' apre anche, oltre che con i commenti e le immagini della sfilata del Barça campione d'Europa per la quarta volta, con il trionfo di Alberto Contador nel Giro 2011. Molto meno spazio viene dedicato al secondo posto di Fernando Alonso nel gp di Monaco.

Nel commentare l'impresa del ciclista viene sottolineato il fatto che l'organizzazione della 'corsa rosa' ha commesso una gaffe facendo eseguire sul podio, per celebrare Contador, l'inno della Spagna franchista e non quello attuale. "Gli italiani hanno commesso una 'gaffe' - scrive l'edizione online di 'Marca' - durante la cerimonia di premiazione del Giro. Alberto Contador, 'scortato' sul podio da Michele Scarponi e Vicenzo Nibali, ha sollevato il trofeo del vincitore mentre suonava in suo onore la Marcia Reale. Quindi ciò che si è ascoltato non è stato l'inno della Spagna di oggi, ma la versione che fa riferimento alla dittatura del 1928, poco prima che scoppiasse la guerra civile".

"La musica è identica - sottolinea 'Marca' - ma l'inno di quell'epoca contiene delle parole completamente lontane dagli spagnoli di oggi". Il sito del quotidiano sportivo fa poi notare che "Contador non ha troppa fortuna al momento di ascoltare l'inno del suo paese. Nel Tour del 2007 al momento di salire sul gradino più alto del podio di Parigi, sui Campi Elisi, fecero suonare per lui l'inno danese. Un altro errore incredibile".

Gli organizzatori della corsa rosa hanno presentato, poi, le loro scuse: "La Direzione del Giro si scusa per l'inaccettabile errore con il campione, con il Governo, i rappresentanti dello Stato spagnolo presenti e con tutti i cittadini spagnoli". Il direttore generale dello Sport, Matilde Garcia Duarte, aveva fatto immediato reclamo ufficiale e la direzione del Giro ha presentato le sue scuse.

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