Verso il Giro: diffidare dei Paesi dove non c'è il doping...

Ciclismo
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Alla vigilia del via del Giro 2012, il numero uno del Coni, Gianni Petrucci, presenta a Palazzo Chigi la campagna antidoping Borraccia trasparente. "Lo sport italiano è all'avanguardia nei controlli insieme agli Stati Uniti"

"Lo sport italiano è all'avanguardia nei controlli insieme agli Stati Uniti. La Federazione ciclistica, poi, sta lavorando con concretezza e ringrazio i Nas che ci sono sempre vicini, insieme ai ministri dello Sport e della Salute. Diffidate di quei paesi in cui il doping non c'è". Lo ha dichiarato il presidente del Coni, Gianni Petrucci, nel corso del suo intervento alla campagna antidoping 'Borraccia trasparente', che affiancherà il Giro d'Italia, presentata oggi a Palazzo Chigi. Trentamila borracce con lo slogan 'Niente doping solo sport' distribuite in tutte le località toccate dal Giro d'Italia, come veicolo di promozione dello sport pulito, senza trucchi.

Il numero uno dello sport italiano ha parlato anche della morte del campione di nuoto norvegese Dale Oen, scomparso ieri in Arizona per un arresto cardiaco."Ogni volta che c'è un lutto si pensa sempre a qualcosa - ha spiegato Petrucci -. Si pensa a un'immagine non bella dello sport mondiale. Ma, avete visto anche riguardo alla recente scomparsa di un nostro campione (il calciatore del Livorno Piermario Morosini, ndr), il Coni non si può rimproverare nulla. Lo certificano la Federazione medico sportiva e il ministero della Salute. Quello che possiamo fare lo facciamo".

"Abbiamo preso impegno con il premier Monti e il ministro Gnudi dopo la morte di Morosini - ha sottolineato Petrucci - tutto quello che è possibile per migliorare, tutta la prevenzione, noi lo faremo. Poi, certo, gli atleti sono giovani  e si pensa siano immortali, e quindi c'è sempre un punto interrogativo".

Nonostante la crisi, il governo italiano non rinuncia insomma a investire sui controlli antidoping. Anzi, raddoppia i propri sforzi. "Ringrazio i Nas, che sono i carabinieri per la salute", ha detto il ministro della Salute, Renato Balduzzi. "Come sapete stiamo vivendo momenti difficili e anche per questo comparto abbiamo fatto una nostra spending review", ha aggiunto. "Siamo passati da 700mila a 1.400.000 euro, raddoppiando i fondi per i controlli antidoping", ha precisato il ministro. "Le vecchie sostanze dopanti le conosciamo, ma dobbiamo cercarne di nuove, che sono più letali di quelle vecchie", ha sottolineato.

"Lo sport è un elemento fondativo nella formazione dei giovani. Aiuta a crescere. Il doping e
altri fatti che leggiamo nelle pagine giudiziarie, invece che in quelle sportive, inquinano questi valori e il campione, che dovrebbe essere un modello, diventa un esempio negativo per i ragazzi" ha quindi dichiarato, nel suo intervento, il ministro dello Sport, Piero Gnudi.