È già tempo di Tour de France: un mese al "Grand Départ"

Ciclismo
La planimetria con le 21 tappe del 99esimo Tour de France
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Un mese ancora: il 30 giugno scatta la Grande Boucle. Con tanti campioni e chilometri a cronometro. E, si spera, anche più spettacolo che al Giro. Senza Contador, per la maglia gialla sarà sfida tra Evans, Wiggins, Nibali, Menchov e gli Schleck

Messo in archivio un Giro d'Italia un po' opaco, è già tempo di pensare al Tour de France. Complici le Olimpiadi, l'appuntamento con la Grande Boucle quest'anno arriverà con qualche giorno d'anticipo: il 30 giugno, tra un mese esatto. Come al Giro e come ormai da tradizione per le grandi corse a tappe, si partirà dall'estero. Non serviranno però lunghi trasferimenti, visto che il via sarà dato da Liegi, con un cronoprologo di 6,3 km, in uno dei luoghi simbolo delle classiche di primavera.

Non solo nel "Grand Départ": le lancette saranno grandi protagoniste in tutte le tre settimane di gara. Il percorso prevede infatti più di 100 km a cronometro, con due prove lunghe nella nona (Arc-et-Senans-Besançon, 41,5km) e nella 19esima e penultima tappa (Bonneval-Chartres, 53,5 km) che risulteranno senz'altro decisive per la classifica generale.

Una scelta in linea con la tradizione del Tour, storicamente meno duro del Giro e in questo caso anche delle recenti edizioni della corsa francese. Così, le tappe di alta montagna saranno solo cinque e tre gli arrivi in salita: a La Planche des Belles Filles (7a tappa), a La Toussuire (11esima tappa), e sul Peyragudes (17esima tappa). La più dura sarà però la 16esima, il tappone pirenaico con Aubisque, Tourmalet, Aspin e Peyresourde da affrontare in successione.

NIBALI SFIDA EVANS E WIGGINS - Al via da Liegi dovrebbe esserci anche Ryder Hesjedal, il recente vincitore del Giro, e chissà se saprà ripetere l'exploit della corsa rosa. Di certo la concorrenza sarà più agguerrita che sulle strade italiane. L'assenza di Contador - che però nel 2011 fece flop - ha reso più aperta la caccia alla maglia gialla. Due i netti favoriti: il vincitore dell'anno scorso cadel Evans e l'inglese del team Sky Bradley Wiggins.

L'australiano, trasformatosi a 34 anni da eterno piazzato a dominatore, punta a ripetersi, ma - come del resto l'anno scorso - avrà a supportarlo una squadra più debole di quelle dei rivali. Wiggins si è scoperto molto efficace in salita, ma resta uno dei migliori cronoman in circolazione e ha un'occasione unica per diventare il primo vincitore inglese del Tour de France.

Nel ruolo - tatticamente interessante - di terzo incomodo parte Vincenzo Nibali. Il messinese, dopo un'ottima primavera, ha puntato tutto sul Tour. A crono si difende e in montagna può attaccare. A 27 anni, il podio è quasi l'obiettivo minimo per lui. Dovrà però guardarsi dai due Schleck, soprattutto Andy, pure atteso a una prova di maturità (e magari d'orgoglio). Con un percorso così, occhio anche a Menchov.

LA SFIDA STELLARE TRA I VELOCISTI - Dopo le tre vittorie al Giro e con lo sguardo ben puntato all'Olimpiade in casa, il campione del mondo Mark Cavendish proverà a confermarsi il velocista più forte, anche sulle strade del Tour. Sarà lui l'altra punta del Team Sky. Si troverà di fronte i soliti Farrar e Greipel, qualche "vecchietto" come Petacchi e Freire e soprattutto il nuovo fenomeno del ciclismo mondiale, Peter Sagan. La sfida tra Cavendish e lo slovacco, molto più di uno sprinter, sarà un gustoso antipasto proprio di quanto vedremo ai Giochi di Londra.