L'emozione di Vincenzo: ho coronato l'obiettivo di una vita

Ciclismo
Un primo piano della maglia rosa sul podio del Giro: c'era già stato nel 2010 e nel 2011, ma sul terzo gradino
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Le parole del trionfatore del Giro: "È una sensazione unica, inimmaginabile. Per 200 km abbiamo brindato e ci hanno salutato tutti". Soddisfatto anche il secondo della classifica Rigoberto Uran, che ha portato il Team Sky sul podio: "Tornerò per vincere"

Alzare il trofeo al cielo dopo tre settimane di pioggia, freddo, neve, fatica. Alzarlo dopo il 3° posto del 2010 e il 2° del 2011. Alzarlo davanti a una folla in festa, tutta per lui. Che effetto fa a Vincenzo Nibali? "È un'emozione unica, inimmaginabile. Per 200 km è stato un bagno di folla. Indescrivibile il finale, questa sensazione, in mezzo a tutta questa gente".

La maglia rosa non ha dubbi: "Questa vittoria è il coronamento del sogno di una vita e forse anch'io non riesco davvero ancora a realizzare quello che è successo. Nella prima parte siamo andati molto tranquilli, abbiamo brindato e festeggiato, vedevamo le persone che ci salutavano dall'autostrada: è stato bello".

Un pensiero va anche alla famiglia: "Mentre venivo qui - dice Nibali - tra le persone che urlavano, c'erano i miei genitori: non mi ero accorto di loro ed è stato commovente vederli. Ma so che mi hanno seguito gli altri familiari da casa e un pensiero va anche a loro".

Grande soddisfazione anche per il secondo della generale, Rigoberto Uran. Il sudamericano del Team Sky è il primo colombiano a finire sul podio del Giro. "E spero ce ne saranno tanti altri, in futuro, a fare questa bella corsa. Sono davvero soddisfatto". Il Giro di Uran è cambiato quando Wiggins si è ritirato: "La squadra ha continuato e mi ha dato fiducia. Io stavo bene, ero ben messo in classifica e oggi siamo tutti contenti. Il momento più difficile? Gli ultimi chilometri verso le Tre Cime e poi anche oggi, in questo circuito ho fatto tanta fatica fino alla fine, negli ultimi due giri".

Classe '87, Uran è determinato a tornare sulle strade italiane per provare a vincere: "Questo è solo l'inizio, penso: il risultato mi dà fiducia, tornerò per vincere il Giro al più presto. Ora vado a fare il Tour da gregario, come sempre... Bisogna lavorare ogni anno di più e spero di poter vincere il Giro nei prossimi anni".

Finisce con il sorriso anche Cadel Evans, sul podio a 36 anni con il piccolo Robert: "Ero arrivato al Giro con poche aspettative, con l'obiettivo di ritrovare per prima cosa il mio livello. Per un po' sono stato a pochi secondi dalla maglia rosa, ma contro un Nibali così era impossibile. Poi ci si è messa anche la sfortuna, nella tappa delle Tre Cime, quando mi si sono gelati i rapporti e per un piccolo problema ho perso tanto. Ora penso al Tour, che per la mia squadra è sempre l'obiettivo principale".